Bruxelles – La Corte di giustizia dell’Unione Europea limita l’utilizzo dei suoi locali alle “attività che vi si devono necessariamente svolgere”, ovvero le udienze di discussione. Nonostante ancora non vi siano casi registrati di Covid-19 tra il personale dell’istituzione, la Corte ha deciso di limitare al massimo i lavori nella propria sede. Un’azione, lo rende noto un comunicato diramato agli organi di informazione, adottata per “proteggere la salute del proprio personale” e contribuire “alla lotta delle autorità pubbliche contro la diffusione del virus”. L’attività giurisdizionale della Corte comunque proseguirà, le attività meno urgenti saranno effettuate a distanza ricorrendo a strumentazioni tecnologiche.
Provvedimenti più drastici invece per il Comitato Economico e Sociale Europeo: fino al 27 marzo tutte le riunioni e gli eventi del CESE, sia interni ai locali, che esterni, saranno sospesi “alla luce degli sviluppi della situazione COVID-19“. In seguito alla decisione presa dal presidente del Comitato, Luca Jahier, si comunica la sospensione anche della sessione plenaria di marzo che si sarebbe dovuta tenere il 18 e 19. Sospesi inoltre gli eventi ospitati e co-ospitati, gli eventi culturali, le mostre e tutte le visite, oltre agli eventi organizzati da organismi esterni.
Il Comitato delle Regioni (COR) ha deciso di rinviare la seduta plenaria prevista il 25 e 26 marzo. L’organo è composto da rappresentanti degli enti locali europei, e si è deciso che, oltre a norme di prudenza sanitaria, è meglio non distogliere gli amministratori dalle emergenze locali che stanno affrontando.