Bruxelles – Telecom Italia e Vodafone acquisiranno congiuntamente il controllo di INWIT. La Commissione europea ha dato il via libera all’operazione che permetterà alle due aziende che offrono servizi di telecomunicazione in Italia di mettere in comune le proprie torri di trasmissione. INWIT è una società italiana operante nel settore delle telecomunicazioni ed è uno dei principali gestori di infrastrutture elettroniche del paese. Da qui nascevano i timori che hanno portato la Commissione ad indagare sulla fusione, ovvero che la combinazione di un grande numero di torri sotto la proprietà di Telecom Italia e Vodafone avrebbe potuto escludere dal mercato gli altri operatori nel settore delle telecomunicazioni, limitandone l’accesso alle proprie infrastrutture nei comuni italiani con oltre 35.000 abitanti; la Commissione temeva inoltre che questa operazione potesse ridurre la concorrenza nel mercato dell’affitto di spazi su torri agli operatori di telecomunicazioni nei comuni italiani con oltre 35.000 abitanti.
Per rispondere a queste preoccupazioni, Telecom Italia e Vodafone renderanno disponibile a terze parti spazio libero su 4.000 torri nei comuni italiani con oltre 35.000 abitanti, potendone rifiutare la fornitura solo per comprovati motivi tecnici. L’autorizzazione della Commissione alla fusione è dunque subordinata al pieno rispetto di alcuni impegni assunti dalle due aziende.
Un’operazione che punta anche a lanciare rapidamente il 5G in Italia, come come dichiarato dalla Vicepresidente esecutiva e Commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager: “La rapida diffusione della tecnologia 5G in Italia andrà a beneficio dei consumatori e delle imprese italiane. Oggi approviamo la creazione di una joint venture tra due operatori di telefonia mobile che stanno progettando di combinare le loro torri di telecomunicazione per raggiungere congiuntamente questo obiettivo, senza compromettere la concorrenza al dettaglio e all’ingrosso”. Telecom Italia e Vodafone intendono estendere l’accordo esistente per condividere, oltre alle infrastrutture delle loro reti in tutta Italia, anche le apparecchiature di elaborazione del segnale delle loro Reti 2G, 4G e 5G al di fuori di tutti i comuni con oltre 100.000 abitanti.