Bruxelles – Dal clima alla trasformazione digitale. Sei mesi di tempo per rafforzare la cooperazione con l’Africa e mettere in piedi una strategia di sviluppo comune con i partner africani che sarà approvata durante il vertice UE-Unione africana in programma a ottobre 2020. È lì che saranno individuate le priorità della collaborazione tra i due continenti per i prossimi anni.
Questa l’ambizione della Commissione UE nella sua nuova strategia per l’Africa, presentata oggi dall’alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, e dalla commissaria europea per i partenariati internazionali, Jutta Urpilainen. La collaborazione tra i due continenti, sottolineano dal Berlaymont, sarà rafforzata attraverso il parteniariato in cinque settori chiave: transizione verde; trasformazione digitale; crescita e occupazione sostenibili; pace e governance; migrazione e mobilità. A queste cinque aree settoriali corrispondono dieci azioni concrete che saranno intraprese dalla Commissione UE per far avanzare la collaborazione attuale ad un livello successivo.
Una nuova strategia per l’Africa, spiega Urpilainen, rientra nell’ambizione dell’esecutivo europeo di essere una “Commissione geopolitica”. L’Unione europea e gli stati membri, aggiunge Borrell, hanno interessi geopolitici in Africa. La sicurezza stessa dell’UE dipende dal continente africano, più che da qualunque altro continente. E si sofferma in particolare sul fatto che per affrontare la sfida climatica e la gestione dei flussi migrazioni, il continente africano svolgerà per l’UE un ruolo chiave.
Quanto alle sfide climatiche, L’UE punta a massimizzare i vantaggi della transizione verde e ridurre al minimo le minacce per l’ambiente, in linea con l’accordo sul clima di Parigi. Più complesso l’approccio al fenomeno migratorio: per Bruxelles, commenta l’alto rappresentante, il continente africano è visto solo come il paese d’origine dei flussi migratori quando in realtà “è il partner naturale dell’UE”. I flussi migratori continuano ad arrivare in Europa e sono considerati dalla comunità dei paesi membri come un fenomeno “irregolare e disordianato”. In sostanza ne hanno timore. “Le migrazioni vanno regolate, dobbiamo combattere l’immigrazione irregolare“, ribadisce Borrell, ma anche creare le condizioni perché siano entrambi i continenti a beneficiare della partnership.”In Africa si gioca parte del futuro dell’Europa. Per far fronte alle nostre sfide comuni abbiamo bisogno di un’Africa forte, così come l’Africa ha bisogno di un’Europa forte” aggiunge.
Anche la presidente dell’esecutivo, Ursula von der Leyen, ricorda in una nota che “l’Africa è il partner naturale e il vicino dell’Unione europea. Insieme possiamo costruire un futuro più prospero, più pacifico e più sostenibile per tutti”.
Focus su ricerca, diritti e pace
Non solo investimenti, ma l’UE punta a rimanere al fianco del continente anche nel suo sviluppo. Tra le priorità menzionate dalla Commissione anche l’urgenza di “migliorare rapidamente l’apprendimento, le conoscenze e le competenze, le capacità di ricerca e innovazione”. Al lavoro sulla tutela dei diritti, tema dedicato in particolare alle donne e i giovani, di cui si vogliono tutelare e migliorare i diritti sociali. L’UE punta anche ad abolire il lavoro minorile.
Il sostegno dell’UE è rivolto anche a favorire le iniziative di pace attuate dall’Africa attraverso una forma di cooperazione più strutturata e strategica e “integrare la buona governance, la democrazia, i diritti umani, lo Stato di diritto e la parità di genere negli interventi e nella cooperazione”.