Bruxelles – Una “conquista storica” quella di oggi dell’Italia a Bruxelles. In tema di qualità dell’aria l’Unione europea ha accettato di mettere in campo “impegni differenziati” per aree e territori in Ue che hanno specifiche caratteristiche dal punto di vista della conformazione territoriale o climatica. Nel caso dell’Italia, l’area della Pianura Padana, da anni interessata dal problema dell’inquinamento dell’aria. Lo annuncia il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, in una pausa dal Consiglio dei ministri dell’Ambiente dell’UE, in corso oggi a Bruxelles.
Nel testo delle conclusioni del vertice Envi – grazie anche al lavoro negoziale dell’Italia, rivendica Costa – l’Ue ha deciso riconoscere che esiste una specificità orografica (riguardante la distribuzione dei rilievi montuosi) in determinati territori dell’Unione europea, Italia compresa, e quindi che intende accordare a queste aree un “percorso economico supplementare”. In altri termini, significherà anche avere a disposizione “risorse supplementari per aiutare quei territori” che hanno maggiori difficoltà a limitare l’inquinamento atmosferico e rimanere sotto la soglia stabilita da Bruxelles.
Quella dell’Italia è una battaglia lunga, va avanti da tante legislature. Rispetto ad altre regioni e territori, nell’area della Pianura Padana si riscontra in media un livello di inquinamento dell’aria superiore, in particolare nei mesi invernali. Il fenomeno è legato in parte alla specifica conformazione geografica del bacino padano ma anche alle sue condizioni meteorologiche e climatiche. La mancanza di vento e la stabilità atmosferica sono, ad esempio, alcuni degli elementi che non permettono alle sostanze inquinanti (tra cui le polveri sottili) di essere disperse più velocemente, ma anzi in questi territori tendono a ristagnare. Questo è uno dei motivi per cui è più difficile per queste aree rispettare i limiti sulla qualità dell’aria.
Grazie alla negoziazione dell’Italia, ribadisce il ministro, nel testo delle conclusioni si legge che il Consiglio “suggerisce che siano messe a disposizione iniziative specifiche a favore delle misure più efficaci in termini di costi per migliorare la salute in zone con particolari caratteristiche geografiche o climatologiche che rendono più difficile il rispetto dei valori limite per la qualità dell’aria”. Il tutto, si specifica, andrà valutato anche alla luce del risultato dei negoziati in corso sul quadro finanziario pluriennale dell’UE relativo al periodo 2021-2027.