Roma – Il governo italiano ha deciso: scuole e università chiuse fino al 15 marzo. La decisione più sofferta è stata inserita in un decreto del presidente del Consiglio che avrà validità da domani.
A Palazzo Chigi dopo una riunione del governo con i ministri e il direttore dell’Istituto superiore di sanità, è stata confermata una decisione che era nell’aria già da ieri. Un corto circuito comunicativo, partito da fonti governative, aveva consentito la diffusione della notizia prima della decisione ufficiale che era stata congelata “in attesa delle valutazioni dell’ISS” ha precisato il premier Giuseppe Conte. “Il presidente Silvio Brusaferro ci ha aiutato a valutare una situazione epidemiologica e l’andamento della diffusione del contagio”, ha spiegato il premier che ha giudicato “improvvida” la decisione di dare anticipatamente la notizia della chiusura di scuole e atenei.
“Non è stata una decisione semplice – ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina – abbiamo aspettato la valutazione del comitato tecnico-scientifico e visto che la situazione epidemiologica cambia velocemente, abbiamo deciso in via prudenziale di sospendere l’attività didattica anche al di fuori della zona rossa”. La ministra ha detto che si tratta di “una decisione di impatto e spero che gli alunni possano tornare al più presto a scuola”.
Conte ha poi spiegato che il governo in questo momento è concentrato a “adottare tutte le misure per ottenere un effetto di contenimento del virus o di ritardo della sua diffusione. Abbiamo un sistema sanitario che, per quanto eccellente ed efficiente, rischia di andare in sovraccarico”.
Nel decreto del presidente del Consiglio, sono previste altre misure restrittive oltre a quelle dedicate alle scuole e le università. Estese fino al 3 aprile, riguardano tutti gli altri siti ed eventi in luogo pubblico o privato (inclusi cinema e teatri), che comportino affollamento di persone che non garantiscono il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Tutte le manifestazioni sportive, a cominciare dai campionati di calcio, si potranno tenere ma solamente a porte chiuse e gli allenamenti o altre attività sportive svolte all’aperto o all’interno sono consentite. Il provvedimento sospende tutte le attività convegnistiche e congressuali, il divieto di permanenza per accompagnatori dei pazienti nelle sale d’attesa dei pronto soccorso, e la limitazione delle visite dei parenti nelle residenze per anziani per prevenire possibili trasmissioni di infezione.