Bruxelles – L’Eurogruppo è pronto a riconoscere la flessibilità sui conti pubblici per le spese legate all’ondata di Coronavirus, purché dimostrata l’eccezionalità e la natura “temporanea” delle spese extra. E’ la conclusione dell’Eurogruppo straordinario tenuto in teleconferenza per discutere come gestire l’impatto del Covid-19. Per ora si sa solo che ci saranno conseguenze, che però non è possibile quantificare.
“Le nostre regole prevedono flessibilità in caso di eventi eccezionali non controllabili dal governo”, ricorda il presidente del consesso dei ministri economici dell’eurozona, il socialista portoghese Mario Centeno. In particolare lo stesso Patto di stabilità e crescita prevede deviazioni temporanee dai percorsi di aggiustamento delle finanze pubbliche, pur garantendo la sostenibilità del debito e del deficit. “Questa clausola può essere utilizzata nella misura necessaria, a condizione che sia dimostrato che la spesa aggiuntiva è collegata all’evento insolito e se è solo di natura temporanea”.
Dunque le già manifestate intenzioni dell’Italia di chiedere di non conteggiare ai fini del calcolo di deficit e debito le spese stimate in 3,6 miliardi di euro per far fronte all’emergenza, sembrano trovare terreno fertile tra gli altri partner di Eurolandia, dove la rigidità delle discipline di bilancio è pronta ad essere accantonata. “Siamo pronti a intraprendere ulteriori azioni politiche”, dice Centeno al termine della riunione. “Ciò include misure di spesa, ove opportuno, in quanto potrebbero essere necessarie per sostenere la crescita”.
Ad ogni modo l’agenda economica sarà ‘in divenire’, vale a dire decisa e condivisa tra i 19 membri dell’UE con la moneta unica di volta in volta. “Rivaluteremo la situazione e qualsiasi ulteriore passo da compiere, proporzionato ai rischi, man mano che questi si manifestano”, tiene a precisare Centeno. Il primo di questi aggiornamenti sarà il 16 marzo, quando l’Eurogruppo si riunirà fisicamente a Bruxelles.