Bruxelles – La Commissione europea è al lavoro per rispondere alla richiesta dell’Italia di attivare il meccanismo di protezione civile dell’Unione europea, chiedendo il rifornimento di mascherine protettive, di cui il Paese da settimane scarseggia. L’esecutivo europeo assicura che il Centro di coordinamento di risposta alle emergenze dell’UE è al lavoro per rispondere alla richiesta del Paese, la quale è stata anche inoltrata agli altri stati membri per chiedere il loro contributo.
Secondo i dati diffusi dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Italia è ad oggi il paese dell’UE con il più alto numero di casi accertati di Coronavirus, con 650 contagi e 17 morti.
“L’Italia fa parte della nostra famiglia europea e faremo tutto il possibile per aiutarla” commenta il commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič. “Siamo in contatto permanente con le autorità di protezione civile italiane. Come abbiamo detto fin dall’inizio, si tratta di un virus che non conosce confini e tutti i paesi dovrebbero mostrare solidarietà e coordinare la risposta” aggiunge.
Intanto, il commissario europeo responsabile per il Mercato Interno, Thierry Breton, ha annunciato l’intenzione di coordinare un’analisi a livello UE per studiare gli effetti dell’epidemia sull’industria e sulle imprese europee. Già nel corso del Consiglio Competitività che si è svolto ieri a Bruxelles Breton ha messo in luce le difficoltà del comparto turistico e del trasporto aereo a causa della diffusione dei contagi all’interno dell’area Schengen. Ma questo rischia di essere solo l’inizio. Per questo il commissario ha chiesto agli Stati membri di inviare dati aggregati sull’impatto del virus sui comparti produttivi dell’economia europea, paese per paese. Il tema, fanno sapere dal Berlaymont, sarà al centro del prossimo Consiglio Competitività che si terrà in Croazia il prossimo mese.