Bruxelles – Dopo l’appello dei commissari per la Salute per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič e Stella Kyriakides, arriva anche l’invito del commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni. Quando si parla di Coronavirus, “il primo messaggio da dare è di evitare la diffusione inutile di panico”, dice a margine della presentazione dei rapporti per Paese. La situazione è complicata. “Certamente ci sarà un impatto sull’economia mondiale ed europea”, e proprio per questo è indispensabile la cautela.
Pensando anche solo al turismo, ragiona Gentiloni, “è vero che il turismo cinese rappresenta solo il 4% del turismo in Europa”, ma allo stesso tempo “è anche vero però che l’allarme per la diffusione del coronavirus anche in alcuni paesi europei può aggiungersi a questo impatto, che è già sensibile ma non enorme, e renderlo molto più forte”. Detto in altre parole, “il blocco per il turismo avviene per il panico”. E l’invito alla calma è dunque vero anche a livello più generale. “Va evitata la diffusione di panico, perché questo porta al blocco di attività economiche” con tutto quello che ne consegue.
A tal proposito la Commissione è consapevole che dovrà rivedere le stime di crescita. “L’unica certezza che abbiamo è che ci sarà un impatto”, che però non è possibile quantificare, riconosce Gentiloni. Le previsioni economiche di inizio maggio saranno il momento per fare una prima stima. Intanto Bruxelles apre alla possibilità di concedere flessibilità all’Italia, vale a dire la possibilità di non conteggiare come debito e deficit spese sostenute per far fronte alle emergenze. “L’abbiamo già applicata per il terremoto, e il Coronavirus può essere l’ipotesi tipica di circostanza eccezionale”, dice Gentiloni.