Roma – Ingiuste le limitazioni da parte degli Stati esteri. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, reagisce sdegnato alle notizie che arrivano da oltreconfine, che di fatto considerano il nostro un Paese a rischio, dopo che i numeri del contagio del COVID 19 sono aumentati in pochi giorni. “La nostra terapia d’urto produce sicuramente un effetto contenitivo, sarebbe veramente ingiusto che arrivassero delle limitazioni da parte degli Stati esteri, noi non le possiamo accettare”, ha detto il premier dopo la riunione mattutina con i ministri, la Protezione civile e le Regioni.
La war room sul corona virus è praticamente permanente, per tenere sotto coordinamento tutte le iniziative che vengono prese per contenere il contagio. Alla notizia che molti Paesi stanno prendendo contromisure per chi arriva dalle zone dei due focolai individuate (parte della Lombardia e del Veneto), Conte ha ricordato che “l’Italia sta rivelando a tutti i suoi dati” rivendicando un “sistema sanitario eccellente e misure di cautela del massimo rigore”.
Una risposta indiretta ai dubbi sollevati all’estero, anche dall’Organizzazione mondiale della Sanità sull’esplosine di contagi. “Scopriamo i contagi perché li cerchiamo facendo i controlli”, è invece la risposta meno diplomatica fornita dalle autorità sanitarie che insieme a tutti gli operatori medici, infermieri e tecnici di laboratorio si stanno sottoponendo a turni di lavoro molto sostenuti.
Nel pomeriggio poi si è svolta il vertice del ministro Speranza con gli omologhi di alcuni Stati confinanti e dell’Unione: Austria, Francia, Slovenia, Svizzera, Croazia e Germania e a cui ha partecipato il commissario alla Salute, Stella Kyriakides.
“Piena fiducia e sostegno alle misure varate dal governo italiano e nella gestione dell’emergenza” hanno espresso i ministri, sottoscrivendo un protocollo con alcuni punti per garantire una migliore collaborazione tra gli Stati. “I confini resteranno aperti, siamo d’accordo che chiuderli è sbagliato e sarebbe un intervento sproporzionato”, ha detto Speranza.
Gli altri punti riguardano la completa condivisione dei dati, le informazioni epidemiologiche e mediche, con un’attenzione anche per le procedure standardizzate. Sui grandi eventi programmati in Europa si desiderò caso per caso. Informazioni che circoleranno anche grazie a continui colloqui e conference call con i tecnici e responsabili sanitari. Specialmente i Paesi confinanti confidano che tutte le regioni colpite mettano in atto forme di controllo intensificando le informazioni in costante aggiornamento.
In Italia è in arrivo anche la seconda ordinanza, coordinata con le Regioni, che dovrebbe entrare in vigore già domani e prevede tre diversi livelli di misure. Il primo il più rigido e identifica la zona rossa e la cintura dei comuni identificati. Un secondo livello interessa le aree circostanti coinvolte nel contagio e il terzo che riguarda tutte le altre zone del Paese dove non è stata accertata la presenza di cluster, e dove verranno adottate misure di cautela ma non restrittive.
In serata, una nuova riunione del Consiglio dei ministri dovrà poi varare i primi interventi di sostegno economico relativi alla crisi che il contagio sta provocando anche in seguito al fermo delle attività produttive e lavorative. “È già cominciata una riflessione ma è ancora presto per valutare quello che sarà l’impatto economico complessivo – ha detto Conte – ci saranno le prime misure come la sospensione dei pagamenti dei tributi e delle ritenute fiscali per i cittadini e le imprese delle zone rosse” mentre con l’ABI si sta concordando la sospensione delle rate dei mutui.
Conte assicura che presto “ci saranno però interventi più incisivi per il rilancio dell’economia” a favore delle imprese e dei territori. “Avevo già accennato che la nostra crescita è troppo contenuta e questa emergenza ci darà maggior forza e determinazione per elaborare un piano di misure straordinario per il rilancio del nostro sistema produttivo”.