Bruxelles – Prendono il via oggi, a margine del Consiglio Affari Generali, i colloqui tra i 17 paesi “amici della coesione”, Italia compresa, che all’ultimo vertice europeo straordinario si sono trovati uniti nel chiedere al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, un bilancio pluriennale (2021-2027) più ambizioso. Lo conferma il ministro italiano per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, parlando con la stampa al termine del Consiglio Affari Generali.
Per questo, i paesi contrari ai tagli sui fondi di coesione previsti dalla proposta Michel (che chiede un bilancio pari a quasi 1.095 miliardi di euro), hanno iniziato oggi a tratteggiare le linee guida della loro “idea di bilancio europeo pluriennale”, che secondo quando emerso dal vertice della scorsa settimana dovrebbe essere vicina a quella del Parlamento europeo (1,3 per cento del reddito nazionale lordo, in cifre 1.324,1 miliardi di euro). Se non simile a quella del Parlamento, almeno lontana abbastanza dalla posizione negoziale messa sul tavolo da Michel e da quella dei quattro paesi “frugali” (Austria, Svezia,Danimarca, Paesi Bassi), ferma addirittura al 1,0 per cento del RNL.
L’Italia, insieme a Portogallo e Romania, ha ricevuto venerdì scorso il mandato per presiedere il gruppo dei 17, visto il tentativo fallito del vertice straordinario di approvare una posizione unitaria. I tre paesi, dice Amendola, “stanno lavorando al futuro” dell’Unione europea.