Bruxelles – Un quarto di tutti i tweet relativi alle conseguenze del ‘climate change’, in particolare quelli che negano una responsabilità dell’uomo, vengono generati automaticamente da bot (ovvero i programmi ‘robot’ che riescono ad accedere alla rete attraverso lo stesso tipo di canali utilizzati dagli utenti umani) e contribuisce a diffondere disinformazione nel flusso di informazioni generato su Twitter. È quanto emerge da uno studio realizzato dalla Brown University sul rapporto tra bot e clima, di cui ha preso visione il quotidiano britannico The Guardian.
Lo strumento utilizzato dall’Università per analizzare i dati generati e capire se dietro l’utente twitter ci sia in realtà un bot, si chiama Botometer. I ricercatori si sono concentrati in particolare sul periodo in cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’intenzione degli Stati Uniti di abbandonare gli accordi sul clima sottoscritti nel 2015 per abbassare i livelli di gas climalteranti nell’atmosfera. In media, in un giorno durante il periodo di analisi preso in considerazione, circa il 25 per cento di tutti i tweet sulla crisi climatica proveniva da bot, scrive il Guardian. Non solo, ma i tweet in questione tendevano anche ad “esaltare” le azioni del presidente USA e in certi casi a diffondere notizie false su cambiamenti climatici e questioni scientifiche.
Al contrario, del flusso di tweet dedicato a sostenere l’azione per il clima, solo il 5 per cento circa era invece generato da pochi account fittizi. In totale, i ricercatori dell’Università statunitense hanno esaminato 6,5 milioni di tweet pubblicati tra i giorni precedenti e il mese successivo all’annuncio di Trump sul ritiro dagli accordi sul clima.
Lo studio non è riuscito però a valutare il grado di influenza di questi tweet sull’opinione pubblica nel dibattito sul clima e sulle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Il Guardian rivela anche che la maggior parte degli account sospettati di essere in realtà bot, e dunque fittizi, dispone anche di un gran numero di ‘seguaci’ (followers). “Questi risultati suggeriscono un impatto sostanziale dei robot meccanizzati nell’amplificare i messaggi negazionisti sui cambiamenti climatici, incluso il sostegno al ritiro di Trump dall’accordo di Parigi” si legge nello studio.