Roma – Sulla missione di embargo delle armi alla Libia siamo d’accordo, ma non sia in contrasto con le disposizioni dell’ONU. Il giorno dopo l’intesa a Bruxelles, la Russia mette in chiaro la sua posizione: resta ferma nelle disposizioni della conferenza di Berlino che esclude interventi autonomi da parte dei singoli Paesi. Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov lo spiega al termine del bilaterale 2+2 esteri
e difesa tra Italia e Russia svoltosi oggi a Villa Madama, che ha riguardato i principali dossier internazionali e di politica militare.
La stabilizzazione della Libia era uno di questi e il Cremlino ha ricordato di volere partecipare al processo, sempre che questo sia guidato dalle disposizioni del Consiglio di sicurezza. Lavrov, insieme al ministro della difesa Serghei Shoigu ha detto di sentirsi rassicurato dalle spiegazioni della di Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini, sui dettagli delle decisioni prese dai 27.
“Per arrivare all’obiettivo del cessate il fuoco duraturo dobbiamo fermare l’ingresso delle armi in Libia che anche nelle ultime settimane sono continuate ad arrivare” ha detto il ministro degli Esteri italiano, precisando che quella in ambito UE non è una missione militare vera a propria. “Abbiamo preso il mandato dell’Onu sull’embargo e per farlo rispettare sarà adottato un monitoraggio satellitare, pattugliamento navale e aereo e controllo dei confini”. Se però tutto questo dovesse diventare una “no-fly zone” come stabilito nel post Gheddafi del 2011, (di fatto un intervento Nato), la Russia alza il muro. “Noi abbiamo dato tutto il nostro sostegno all’iniziativa delle Nazioni Unite e dell’inviato speciale Salamè – precisa Lavrov – ma tutti i meccanismi devono essere in sintonia con il Consiglio di sicurezza. Concordiamo sulla necessità di mettere ordine in quella zona e bloccare l’ingresso delle armi ma sempre nel rispetto di queste prerogative”.
Più in generale, “questo incontro Italia-Russia ha ribadito la necessità di un dialogo efficace con Mosca, nell’ambito dei binari dell’Ue e della Nato, pilastri della nostra sicurezza – ha detto il ministro della difesa, Guerini.
E nel ricordare “il ruolo fondamentale della Russia”, nell’affrontare le crisi internazionali, Di Maio ha accennato anche al complesso negoziato sulla crisi ucraina: “L’Italia incoraggia il Cremlino a contraccambiare le aperture di Kiev”. Un passo avanti che “faciliterebbe la possibilità per l’Unione europea di affrontare il nodo delle sanzioni”.