Bruxelles – È di 1,15 miliardi di euro l’ammontare delle donazioni promesse dalla comunità internazionale per sostenere la ricostruzione in Albania post-terremoto, di cui 400 milioni di contributi derivati solo dall’Ue. Un impegno collettivo e uno sforzo comune per sostenere il paese balcanico dopo il terremoto del 26 novembre scorso, che ha causato la morte di 51 persone, 1.000 feriti e circa 14 mila sfollati, oltre che la distruzione di infrastrutture pubbliche e private.
Ad annunciarlo il commissario per il vicinato e l’allargamento Olivér Várhelyi al termine della conferenza internazionale dei donatori per la ricostruzione dell’Albania organizzata oggi a Bruxelles per raccogliere fondi e sostenere la ricostruzione. “Un messaggio forte per il popolo albanese: a noi importa!” scrive il commissario su Twitter, promettendo che l’UE metterà “rapidamente in moto l’implementazione”.
In conferenza stampa congiunta con il premier albanese Edi Rama, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen promette che l’Albania non resterà sola nel processo di ricostruzione. “Questa conferenza segna l’inizio della nostra cooperazione per la ricostruzione dell’Albania. Nelle prossime settimane e mesi continueremo a lavorare insieme. Faremo in modo che gli impegni vengano realizzati in modo completo e puntuale”.
La conferenza di oggi insieme al premier albanese è anche l’occasione per la presidente dell’esecutivo comunitario di ricordare l’impegno della sua Commissione a mettere in pratica entro l’anno l’avvio dei negoziati per l’adesione di Albania e Macedonia del Nord in Ue. Tema al centro di un vertice informale con i leader politici dei paesi dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia) ospitato ieri da von der Leyen, dal presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, e dall’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell per fare un punto sulle modalità e prospettive di un nuovo allargamento dei confini europei.
Dopo numerosi rinvii, l’ambizione dei tre vertici delle istituzioni è quella di convincere i leader dei 27 ad approvare l’avvio dei negoziati per Tirana e Skopje prima del vertice di Zagabria, in Croazia, fissato per il 6 e 7 maggio e dedicato alle relazioni Ue-Balcani occidentali. Magari anche durante il Consiglio europeo fissato per il 26 e 27 marzo. Se ne parla da anni, senza grandi passi avanti a causa di alcuni paesi più o meno reticenti a favorire un nuovo allargamento. Stavolta potrebbe però essere la volta giusta: la fuoriuscita del Regno Unito dall’Ue potrebbe dare nuovo slancio al processo di allargamento, insieme alla presentazione da parte della Commissione europea di una nuova metodologia dell’allargamento. Per parlare di futuro dell’Unione europea, serve sicuramente maggiore cooperazione tra gli stati membri.
Ma soprattutto, il presidente francese Emmanuel Macron, parlando a margine della Conferenza di Monaco sulla sicurezza che si è svolta nel weekend, ha mostrato per la prima volta segni di apertura, annunciando che la Francia non si opporrà all’avvio dei negoziati di adesione di Albania e Macedonia del Nord se la Commissione europea fornirà una relazione positiva nel mese di marzo. L’esecutivo comunitario, come ha ricordato anche questa sera von der Leyen, dovrà fornire entro il mese di marzo una relazione valutativa sui progressi delle riforme nei due paesi balcanici: “Stiamo aspettando la relazione (della Commissione europea) di marzo. Se i risultati saranno positivi, dovremmo essere in grado di aprire i negoziati” ha riferito il capo dell’Eliseo.