Bruxelles – L’idea di Charles Michel non funziona. All’Italia la proposta di bilancio pluriennale dell’UE presentata dal presidente del Consiglio europeo non piace. Non è ambiziosa quanto dovrebbe essere, e lascia punti “da chiarire”. I componenti del governo giunti a Bruxelles per le diverse riunioni dei ministri delle Finanze e degli Affari europei non aspettano la fine dei lavori per spiegare quali sono le posizioni del Paese.
“Noi sosteniamo un bilancio pluriennale che sia sufficientemente ambizioso”, premette il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Non ci sembra che questa proposta di Michel abbia trovato questo livello di ambizione” minima richiesta per permettere all’Europa di funzionare e agire come tempi e contesti richiederebbero. Una bocciatura, che il ministro per gli Affari europei spiega più nel merito. “La proposta della Commissione europea era più ambiziosa”.
Il riferimento alla Commissione implica innanzitutto un paragone di risorse complessive. L’esecutivo comunitario chiedeva contributi nazionali pari all’1,1% del Reddito nazionale lordo per 1.134 miliardi di euro totali. Michel chiede invece contributi agli Stati per l’1,074% di RNL, per complessivi 1.094 miliardi, ben 40 miliardi in meno. “Il nostro giudizio è che questa proposta non sia sufficientemente adeguata, per montanti, alle grandi ambizioni della Commissione”, lamenta Amendola. Ma è nelle voci specifico di bilancio che l’Italia ravvede scelte troppo penalizzanti.
“Per digitale, difesa e Green deal, a partire da progetti come InvestEU, vediamo che i numeri non sono all’altezza delle ambizioni”. Pochi soldi, in sostanza. E poi, su agricoltura e coesione permangono elementi che “vorremmo fossero delucidati”. L’Italia chiede in particolare conto dei tagli allo sviluppo rurale, il secondo pilastro alla base delle politica agricoltura comune. “Abbiamo 7,5 miliardi di tagli”, denuncia il ministro per gli Affari europei. Che promette battaglia. “La nostra linea rossa è essere ambiziosi”, e al momento nell’UE non lo sia sufficientemente per gli interessi italiani.