Bruxelles – L’Unione europea dovrebbe fare molto di più per sostenere il consolidamento di amministrazioni pubbliche efficaci e indipendenti nei comuni e nelle regioni dei Balcani e della Turchia. In un parere adottato lo scorso 12 febbraio, il Comitato europeo delle regioni sostiene che, in alcuni paesi, ciò contribuirebbe a contrastare “il contesto sempre più ostile alla società civile”, a stimolare la crescita economica e, più in generale, a promuovere lo sviluppo sostenibile.
Le raccomandazioni formulate dal Comitato europeo delle regioni vengono presentate alcuni giorni dopo che la Commissione europea ha delineato nuove proposte sull’allargamento, e quattro giorni prima di un incontro informale tra i leader dei Balcani e il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Il relatore Jaroslav Hlinka (SK/PSE), sindaco di Košice sud, ha affermato che “L’UE deve essere credibile, e credibilità significa mantenere le promesse. L’UE deve pertanto avviare negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e con l’Albania, come raccomandato dalla Commissione europea, e liberalizzare con urgenza i visti per i kosovari”.
Ma la credibilità, afferma ancora Hlinka, “richiede anche idee più convincenti per aiutare il resto dei Balcani e la Turchia a progredire, il che, a sua volta, significa far fronte alla realtà che molti dirigenti a livello nazionale mancano di volontà politica ed esercitano pressioni sui politici, la società civile e i media indipendenti locali. Questa tendenza deve essere arrestata e invertita”.
Secondo il relatore “dobbiamo investire di più nello sviluppo sostenibile, dal basso verso l’alto, delle comunità locali e dei loro elementi essenziali: la società civile, i media indipendenti e le amministrazioni locali. In assenza di ciò, la democrazia locale continuerà a indebolirsi e i paesi non saranno in grado di conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nel 2030, né di portare a buon fine l’adesione all’UE”.
Oltre il 60 % del diritto dell’UE richiede un’azione a livello locale, un terzo del bilancio dell’UE è destinato allo sviluppo regionale e il 65 % degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite coinvolge le regioni e le città.
Il parere del CdR, il più recente di una serie di esami annuali della politica di allargamento dell’UE, mette in rilievo, più che in passato, obiettivi più ampi e più a lungo termine per la regione, includendo una sezione specifica relativa al ruolo degli enti locali e regionali nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Il parere sottolinea in particolare l’azione per il clima, compresi i benefici per le città e le regioni dell’adesione al Patto dei sindaci per il clima e l’energia, un movimento dal basso verso l’alto che beneficia del sostegno tecnico e politico dell’UE.
In una serie di osservazioni specifiche per paese incentrate sulla politica locale, la relazione mette in evidenza le carenze nel rispetto non solo delle norme dell’UE, ma anche delle norme paneuropee. La mancata organizzazione di elezioni locali a Mostar, Bosnia-Erzegovina, è descritta come “inaudita violazione dei principi sanciti dall’articolo 3 della Carta europea dell’autonomia locale”, mentre una serie di azioni in Turchia, tra cui l’ordine del Consiglio delle elezioni di ripetere le elezioni locali a Istanbul, la destituzione dei sindaci democraticamente eletti a Diyarbakır, Mardin e Van e “ulteriori atti di repressione nei confronti di membri e dipendenti di consigli comunali” sono “incompatibili con lo spirito e i principi della Carta europea dell’autonomia locale”.
Il CdR è inoltre preoccupato per il fatto che né la Serbia né il Montenegro stanno dimostrando determinazione a ridurre la polarizzazione del loro contesto politico e, in particolare, invita la Commissione a fare pressione sulla Serbia in relazione a “denunce di intimidazione” di funzionari democraticamente eletti appartenenti a partiti di opposizione, specificamente nei comuni di Paraćin, Šabac e Čajetina. Sia la Serbia che il Montenegro hanno già avviato i negoziati di adesione.
Tra le azioni specifiche che il CdR auspica vengano adottate dall’UE figura la creazione di una voce specifica del bilancio a lungo termine dell’UE riservata agli enti locali e regionali. La proposta è sostenuta dal Parlamento europeo. Il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel spera di concludere i negoziati sul bilancio in occasione di un vertice che avrà inizio il 20 febbraio.
Il CdR richiama l’attenzione su una serie di programmi e meccanismi, quali SIGMA, TAIEX e Gemellaggio, che potrebbero essere estesi alle amministrazioni subnazionali della regione per sostenere il miglioramento della governance e della gestione a livello locale, per finanziare la formazione e la cooperazione tra pari. Vorrebbe però che anche la Commissione delineasse idee nuove in materia di politiche, mezzi e strumenti per aiutare i governi locali e regionali.