Bruxelles – La crescita va stimolata. Nessun dubbio che i conti pubblici vadano tenuti sotto controllo, ma adesso è tempo di spingere l’economia a dodici stelle. Ne è convinto il commissario UE per l’Economia, Paolo Gentiloni, che presentando le previsioni economiche d’inverno traccia la rotta da seguire. “L’Europa cresce da sette anni, ma a ritmi troppo bassi. Per accelerare questo ritmo di crescita c’è bisogno di politiche più espansive”.
E’ tempo di concentrarsi sulla crescita, dopo anni di stabilità e austerità. Esattamente ciò che chiede l’Italia, e da un bel po’. Ma per il Paese la politica del rigore non è ancora finita, perché il debito resta comunque un fardello. Le previsioni di autunno non contengono questo indicatore, ma le stime di novembre lo prevedevano in crescita per quest’anno (dal 136,2% al 136,8% in rapporto al Pil) e per il prossimo (137,4%). “Il governo è consapevole della necessità di una graduale riduzione del debito, conservando una politica espansiva”.
Si dovrà trovare il modo di trovare una ricetta che sappia coniugare l’una e l’altra necessità. Le condizioni, a livello europeo, sembrano esserci. E’ in corso una riflessione sulle regole attuative del patto di stabilità e crescita, e c’è da definire come tradurre in pratica il Green Deal. “Mi auguro che il contesto europeo aiuti questo mix di politiche in Italia”, l’auspicio di Gentiloni, che però richiama il Paese alle sue responsabilità e ai suoi doveri. “L’Italia ha dei problemi strutturali che spetta al governo risolvere”. Tradotto: serviranno riforme. “Ci sarà bisogno di molto lavoro nei prossimi mesi, e confido che il governo italiano instauri un buon dialogo con la Commissione per svolgere questo lavoro”.