Bruxelles – Annegret Kramp-Karrenbauer, presidente dell’Unione democratica cristiana (CDU) e considerata l’erede di Angela Merkel alla guida della cancelleria tedesca, ha annunciato questa mattina durante una riunione con i vertici del partito l’intenzione di non candidarsi alle prossime elezioni federali del 2021. Attese anche le dimissioni da presidente del partito, di cui è a capo dal dicembre 2018, anche se non ha ancora formalizzato l’abbandono.
Una scelta dettata dalle turbolenze politiche innestate nel partito di Angela Merkel dalle ultime elezioni in Turingia, in cui Thomas Kemmerich, esponente del Partito liberale, è stato eletto governatore dello stato federato della Germania grazie ai voti della CDU e, insieme, della destra estremista di Alternative fur Deutschland (Afd). Salvo poi dimettersi e sciogliere il Parlamento per tornare a nuove elezioni.
Il caso delle elezioni in Turingia, secondo molti, ha contribuito a minare definitivamente la leadership di Kramp-Karrenbauer all’interno del partito. O quantomeno ne ha reso evidenti tutte le fragilità e l’incapacità di controllare le correnti interne, in un partito sempre più diviso, costringendo Merkel ad intervenire definendo “imperdonabile” la scelta dei dirigenti locali di votare in Turingia insieme alla destra di Afd. L’episodio ha sicuramente contribuito a portare a termine un dibattito aperto da tempo all’ interno del partito di maggioranza, conclusosi poi con l’annuncio di questa mattina.
Kramp-Karrenbauer ha espresso l’intenzione rimanere ministro della Difesa, anche dopo il suo ritiro dalla presidenza del partito. Scelta poi sostenuta anche dalla cancelliera, come riferito dal portavoce del governo Steffen Seibert. Nell’annunciare le sue dimissioni, Kramp-Karrenbauer lascia un posto vuoto e apre un nuovo dibattito su chi sarà il successore di Merkel alla guida del primo partito tedesco, nonostante la perdita di consensi, dopo 18 anni di leadership ‘merkeliana’.