Bruxelles – Sviluppo del territorio in chiave sostenibile, è tempo di riforme radicali delle regole comuni di spesa e togliere il co-finanziamento nazionale per le politiche di coesione dal calcolo do deficit e debito. A chiederlo il Comitato delle Regioni europeo, nel contributo alla comunicazione della Commissione europea sulla revisione delle regole attuative del patto di stabilità.
“Gli ultimi anni hanno dimostrato che il rispetto delle norme attuali è avvenuto a scapito degli investimenti pubblici nazionali, locali e regionali, penalizzando in modo diretto i cittadini europei”, lamenta Karl-Heinz Lambertz, presidente del Comitato delle regioni. Il patto di stabilità così come attuato ha scoraggiato la spesa, denuncia. “Nel patto dobbiamo distinguere tra investimenti che aiutano le nostre città, le regioni e le nostre economie a crescere da altre spese”.
Da qui la richiesta di una ‘regola aurea’ “per tutti gli Stati membri” dell’UE per la contabilità pubblica quando si tratta di permettere il passaggio delle politiche di coesione dai progetti su carta alla realtà. Si chiede flessibilità in particolare per quei Paesi che “hanno maggiore bisogno di più investimenti pubblici”. Tutto questo, precisa Lambertz, vuol dire “escludere il cofinanziamento di progetti di politica di coesione da parte degli Stati membri e degli enti locali e regionali dai calcoli del disavanzo”.