Bruxelles – Il processo di allargamento dell’Unione europea ad Albania e Macedonia non è interrotto, anzi. Parole del presidente del Parlamento europeo David Sassoli che ieri ha tenuto un discorso a Tirana: “Il piano A è l’ingresso dell’Albania fra i membri dell’Ue, il piano B non esiste”. Sassoli si è detto fiducioso sul tema delle riforme che i due Stati candidati stanno portando avanti, segnalando la vicinanza dell’europarlamento.
L’accesso di Albania e Macedonia nell’Unione era stato discusso al Consiglio europeo dello scorso ottobre. A sostegno della candidatura delle due candidate c’erano il Parlamento europeo e 25 stati membri dell’Ue, ma la Francia si era messa di traverso, bloccando così temporaneamente il processo di negoziazione. “Quello è stato un momento di amarezza e tristezza”, ha detto Sassoli. La richiesta del presidente del Parlamento europeo è quella di “non mollare, gli albanesi devono continuare sul sentiero delle riforme”.
La Francia aveva bloccato l’apertura del processo di adesione sostenendo che ci fosse bisogno di riformare tutto il processo. Ad oggi, uno Stato candidato e l’Ue devono trovare accordi su 35 materie politiche, legali ed economiche prima di assicurare l’entrata fra i membri, in un processo che può durare anche svariati anni. Parigi ha chiesto una trasformazione dei negoziati, riducendoli a sette passaggi per poi concedere un graduale accesso ai benefici comunitari, come i fondi europei. C’è un’altra richiesta francese: le trattative possono andare avanti ma anche indietro, intendendo così che se ci saranno dei problemi riguardanti l’attuazione delle riforme necessarie i dialoghi potranno essere interrotti.
Una proposta della Commissione di revisione del processo di negoziazione è attesa per mercoledì, ha detto una portavoce a EuObserver. L’obiettivo è quello di rendere le negoziazioni “più efficaci, credibili, prevedibili, obiettive, politiche e dinamiche”. La portavoce ha sottolineato come queste trattative siano bidirezionali: se i candidati rispettano le richieste europee, l’Unione deve andare avanti con il processo di allargamento.
Amélie de Montchalin, segretaria di Stato francese per gli affari europei, ha spiegato che la Francia mantiene la sua posizione sulla necessità di rivedere il processo, aggiungendo che ha parlato con il Commissario europeo deputato all’allargamento, Olivér Várhelyi: “Nella proposta della Commissione ci sono alcune cose che la Francia chiedeva da anni. Credo che mercoledì assisteremo a un cambio non solo di metodo, ma anche di paradigma”.
L’obiettivo delle istituzioni europee è quello di trovare un accordo per la riunione del Consiglio europeo prevista per marzo, in modo da non arrivare con l’acqua alla gola alla riunione con i leader degli Stati balcanici prevista per maggio a Zagabria. “Speriamo in una decisione positiva per Albania e Macedonia prima di quel meeting”, ha concluso la portavoce della Commissione.