Bruxelles – In nome della riduzione dei rifiuti elettronici, di meno problemi per i consumatori, e della sostenibilità, quella ambientale e quella vita di tutti i giorni. In nome di tutto questo il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione UE di adottare entro l’estate norme vincolanti per l’introduzione del caricabatterie universale per i dispositivi portatili.
Smarphone, tablet, così come computer portatili. Ogni apparecchio dovrebbe avere stesso attacco, per poter essere ricaricato senza problemi di compatibilità. Su questo sono tutti d’accordo. L’Aula del Parlamento europeo riunita a Bruxelles per la sessione mini-plenaria ha approvato la risoluzione non legislativa a larghissima maggioranza (582 voti favorevoli, 40 contrari e 37 astensioni).
Il testo non è vincolante, e dunque la Commissione potrebbe non tenerne conto. Tuttavia non sarà questo il caso, poiché l’esecutivo comunitario, presentando proprio al Parlamento il programma di lavoro, ha già annunciato che intende lavorare a questo file. L’esecutivo comunitario ha promesso una proposta legislativa per l’autunno, gli europarlamentari chiedono di presentarlo entro l’estate.
Ci sono due modi per introdurre l’obbligo di un caricatore universale: una nuova proposta legislativa (che può avere la natura di direttiva o di regolamento) oppure un atto delegato che dia applicazione ad una disposizione specifica contenuta nell’esistente direttiva sulle apparecchiature radio. Il Parlamento, pur lasciando libertà di scelta all’esecutivo comunitario, indica nella seconda opzione la via preferibile.
Un atto delegato (che corrisponde a quello che in Italia è il decreto attuativo, ndr) ha tempi molto più rapidi d’approvazione. Proprio perché relativo ad una direttiva già approvata, non deve passare per il Consiglio, ma solo attraverso il Parlamento. Senza obiezioni dell’eurocamera entra automaticamente in vigore.
Una nuova proposta di legge, invece, attiva l’intero iter legislativo europeo, che può durare da uno a due anni.
Questione di sostenibilità
Secondo le stime, ogni anno a livello mondiale vengono prodotti circa 50 milioni di tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, pari a una media di oltre 6 kg pro capite. In Europa, il totale dei rifiuti elettronici generati nel 2016 è stato di 12,3 milioni di tonnellate, pari a 16,6 kg in media per abitante. Avere ricaricatori universali ridurrebbe la produzione di rifiuti nel momento in cui si compra un nuovo apparecchio portatile.
La risoluzione del Parlamento, in tal senso, intende anche garantire che i consumatori non siano più obbligati ad acquistare un nuovo caricabatteria con ogni nuovo dispositivo.
“Un caricatore universale, che permetta di ricaricare un e-reader, uno smartphone o un qualunque altro dispositivo mobile, è un vantaggio tangibile per i cittadini e ridurrebbe l’impronta ecologica”, il commento dell’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Marco Zullo. “In futuro il mercato sarà appannaggio dei caricatori wireless, ed è fondamentale che questi siano interoperabili, possano cioè essere usati in tutti i dispositivi di media-piccola taglia, indipendentemente dal tipo e dal marchio”.