Roma – Più coraggio nel mercato dei capitali, spinta decisa sugli investimenti green e poi riforme di sistema. Valdis Dombrovskis nella seconda giornata a Roma chiede all’Italia di giocare un ruolo da protagonista tra i grandi paesi con “tutta la sua forza economica di cui l’Europa ha grande bisogno”. Il vicepresidente della Commissione europea ha partecipato alla presentazione del Rapporto OCSE sul mercato dei capitali, ospitato al Ministero dell’Economia davanti al padrone di casa Roberto Gualtieri e al segretario dell’organizzazione Angel Gurria.
“L’Italia è un produttore primario e un esportatore mondiale – ha detto Dombrovskis – e la sua tradizione di creatività deve continuare a fiorire. Abbiamo bisogno della forza della vostra economia e, come Unione Europea, siamo qui per renderci tutti più forti”. In particolare ha suggerito che il nostro Paese pur avendo fatto passi avanti nel rafforzare il mercato dei capitali, può fare molto di più. Nono solo il canale bancario, “diversificare le fonti di finanziamenti alle imprese le aiuterebbe a proteggersi dagli shock esterni”.
Raccomandazioni raccolte anche dal segretario dell’OCSE Gurria, secondo cui l’Italia per avere un impatto significativo sulla crescita ha bisogno di “un pacchetto pluriennale di riforme” nel settore della pubblica amministrazione e nel sistema giudiziario e, “per raccoglierne i benefici è fondamentale ridurre al minimo l’incertezza politica e rafforzare la fiducia di imprese e investitori”.
Nel quadro degli investimenti green il ministro Gualtieri ha sottolineato che l’Italia è sul binario giusto: “il Tesoro inizierà a emettere bond sovrani green per aumentare i fondi della sostenibilità ambientale. Avranno un collocamento seguito da certificazioni esterne e un comitato interministeriale coordinerà questo processo”. Gualtieri ha poi spiegato che nascerà un business desk dedicato alle imprese e agli investitori per guidare la transizione green e migliorare le condizioni di accesso ai mercati.
Valdis Dombrovskis nel corso della sua visita ha poi incontrato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e la comunità finanziaria italiana. Un confronto in cui hanno trovato spazio il Green Deal, il completamento dell’Unione Bancaria e del mercato dei capitali, le conseguenze della Brexit, la coesione sociale, il tema delle cripto valute e il rafforzamento dell’euro.
Nell’ambito più stretto della valutazione da parte di Bruxelles dei conti pubblici italiani ieri il vicepresidente è stato sentito dalle Commissioni riunite Finanze e Bilancio di Camera e Senato. Un’audizione in cui ha ricordato che l’Italia fa ancora troppo poco per la riduzione del debito. “Ho piacere di vedere che il bilancio italiano per il 2020 non fa retromarcia rispetto agli elementi importanti delle raccomandazioni fatte dalla Commissione”, ma il “rischio di una deviazione significativa dall’aggiustamento e che il debito italiano è molto alto, non è stato ridotto abbastanza velocemente”.
Il Commissario lettone ha ricordato come il requisito delle politiche di bilancio responsabili, siano indispensabili per la crescita. “A febbraio valuteremo i progressi dei vari paesi rispetto alle raccomandazioni e per l’Italia sarà importante un’agenda di riforme chiara”. Tra gli interventi indicati, la necessità di affrontare l’alta tassazione sul lavoro, la partecipazione delle donne al mercato occupazionale e la lotta all’evasione fiscale.
Sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità, ha spiegato che è questa necessaria per rafforzare “la nostra Unione economica e monetaria: l’area Euro ha bisogno di una potenza di fuoco per evitare e combattere le crisi finanziarie”.
Una parte dell’audizione è stata dedicata al tema della tassazione digitale. Per Valdis Dombrovskis, la ‘web tax’ idealmente si dovrebbe concordare a livello internazionale, sulla scorta dei principi dell’OCSE. Ma se le trattative si prolungheranno senza progressi, allora dovremmo prendere delle decisioni più concrete come Unione europea”. Un punto sul quale la Commissione ha intenzione di insistere ed essere molto attiva sulla politica fiscale, nonostante la condizione dell’unanimità necessaria su questi temi.