Bruxelles – Ad oggi sono 600 i cittadini europei che hanno chiesto di essere rimpatriati da Wuhan, in Cina, da cui è diffusa l’epidemia di coronavirus. Bruxelles è pronta a mobilitare risorse nel caso in cui la situazione dovesse degenerare, ad esempio “per la diffusione dei necessari vaccini”. A fare il punto sulla epidemia di coronavirus, responsabile della morte di oltre 130 persone e oltre 6 mila contagi, e sulle misure di contenimento in Europa sono il commissario per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, e il commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, durante il collegio dei commissari dell’Unione europea.
I cittadini che hanno chiesto di essere rimpatriati, dicono i commissari, arrivano da 14 paesi: Italia, Austria, Belgio, Bulgaria, Germania, Spagna, Finlandia, Francia, Portogallo, Lettonia, Paesi Bassi, Regno Unito, Polonia e Romania. Il bilancio è ancora parziale, precisano dall’Esecutivo, perché non tutti gli stati membri hanno fornito dettagli sui cittadini che avrebbero espresso il desiderio di lasciare la Cina. Intanto, i commissari assicurano di star lavorando a ogni livello e in stretta collaborazione con il governo di Pechino per monitorare la situazione: la Commissione ha attivato il suo sistema interno di allerta rapido per scambiare le informazioni tra i servizi rilevanti e ieri è stato attivato il meccanismo di protezione civile europea per fornire sostegno consolare, richiesto per ora solo dalla Francia. La cooperazione con Pechino, specificano, è per ora ottimale. L’esecutivo europeo tiene d’occhio anche le iniziative che vengono assunte a livello nazionale.
E intanto la Commissione fa sapere di aver consigliato a tutti funzionari europei di sospendere o post-porre i viaggi “non necessari” verso la Cina. La priorità della Commissione europea, dice Skriakides, è quella di prevenire l’ulteriore diffusione dell’epidemia in Unione europea. Al momento si attestano 8 casi in due dei maggiori stati UE, Francia e Germania. Ma l’Esecutivo non esclude che la situazione possa peggiorare, prima di risolversi. Considerato anche che al momento non esiste alcun vaccino.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha avuto questa mattina un colloquio telefonico con il primo ministro cinese Li Keqiang “per discutere del coronavirus e degli sforzi del governo cinese per mitigare e contenere il virus”. “L’Ue – ribadisce von der Leyen – è pronta a fornire ulteriore assistenza”.
Intanto, dall’Italia, la Farnesina fa sapere di aver organizzato un volo per rimpatriare i cittadini bloccati a Wuhan. Il velivolo, che partirà dall’Italia domani, “raggiungerà direttamente l’aeroporto di Wuhan con a bordo personale medico specializzato, infermieri e adeguato equipaggiamento sanitario per garantire un trasporto sicuro. All’arrivo in Italia i connazionali seguiranno un protocollo sanitario definito dal Ministero della Salute”.