Bruxelles – “La Brexit non è finita”. Parole di Michel Barnier, capo negoziatore UE per la gestione dell’uscita del Regno Unito, durante una conferenza stampa congiunta con il primo ministro irlandese Leo Varadkar lunedì 27 gennaio.
Dopo l’approvazione del Parlamento europeo dell’accordo di uscita, prevista per mercoledì a Bruxelles, l’uscita sarà realizzata alle 24 (ora di Roma) del 31 gennaio e allora si aprirà una fase di negoziati che durerà fino a dicembre per gestire il “dopo”. Regno Unito e Ue dovranno trovare un accordo sulla gestione del flusso di persone, beni, servizi e capitali, oltre allo scambio di informazioni riguardanti settori chiave come sicurezza e politica estera, per tutte le relazioni bilaterali in pratica. Al momento il dialogo è ancora in fase iniziale e ci sono grandi divergenze su alcuni punti: il più grande riguarda la gestione dell’Irlanda del Nord.
Barnier ha detto che dovrà essere trovato un accordo sul confine tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda, ed ha ricordato che ci saranno una serie di “indispensabili” controlli sui beni che attraverso il mare dalla’Isola maggiore andranno verso l’Irlanda del Nord per arrivare sul mercato dell’UE (che sarà parte del territorio doganale britannico, ma che, in sostanza, continuerà a far parte dell’Unione doganale europea, e quindi dovrà rispettarne regole e limiti). “Capisco che tutto questo possa generare paure di risvolti economici negativi. Ma la Brexit sfortunatamente ha delle conseguenze che dobbiamo gestire”.
L’Unione europea e il Regno Unito hanno tempo fino a dicembre per firmare un accordo che regoli lo scambio commerciale fra le due parti. Fino a quella data (il ‘periodo transitorio’) continueranno ad essere in vigore le regole attuali in tutti i settori, come se la Gran Bretagna fosse ancora membro dell’Unione (ma senza più diritto di voto). Se quest’accordo non verrà firmato, gli scambi saranno gestiti attraverso le regole del commercio internazionale, fissate dall’Organizzazione mondiale del commercio, e sia l’Ue sia il Regno Unito avranno la possibilità di imporre dazi e tariffe sullo scambio di beni. “È l’ora per il secondo round di Brexit”, ha detto Barnier, “ma il tempo a disposizione è poco”.