Bruxelles – I dazi imposti dagli Usa sui prodotti europei “non sono la risposta che i cittadini si attendono da Europa e Usa”. Quella dell’amministrazione Trump è “una scelta sbagliata: non è con una politica aggressiva che si possono risolvere queste questioni” che rischiano invece di “creare una divisione all’interno dell’Europa”. Dopo un incontro con il Segretario all’Agricoltura Usa, Sonny Perdue, il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova rivela di aver chiesto alla controparte statunitense “di avviare un confronto per rimuovere rapidamente le scelte che sono state fatte e non solo di non imporre nuovi dazi. Perché – sottolinea – abbiamo tutti la necessità di confrontarci su mercati che devono essere aperti e che devono permettere di consumare i prodotti della dieta mediterranea” provenienti anche dall’Italia.
A margine del Consiglio Agricoltura e pesca, Bellanova ribadisce anche la posizione del governo italiano sul sistema di etichettatura semplificata nutriscore, definendola “una scelta sbagliata: semplifica sicuramente, ma non fornisce le giuste informazioni ai consumatori” sui valori nutrizionali dei prodotti. Per questo, il governo italiano sta lavorando a un decreto per introdurre un sistema facoltativo di etichettatura a batteria “che dà le informazioni sulle giuste dosi quotidiane da assumere a seconda degli alimenti. Da questo nuovo sistema di etichettatura proposto dal governo italiano, che si contrappone dunque al nutriscore (attivo già in alcuni paesi dell’UE, come il Belgio e la Francia), Bellanova chiede che siano esclusi i prodotti a denominazione Dop e Igp che “portano nel mondo le eccellenze della qualità del nostro paese”. In Italia si lavora per “rendere obbligatoria l’etichettatura dell’origine dei prodotti e siamo contro al nutriscore perché il problema non è semplificare l’informazione ai cittadini ma avere dei consumatori informati che devono avere le necessarie informazioni circa l’origine dei prodotti e anche rispetto alla giusta dose che possono consumare giornalmente per avere un beneficio per la salute”.
Al vertice dei ministri europei dell’Agricoltura, il governo italiano ha invitato anche a sostenere una “Pac (Politica agricola comune) più ambiziosa e più coraggiosa per l’agricoltura del 2030. La proposta di riforma della PAC deve essere realmente attenta al reddito degli agricoltori e delle imprese e deve prevedere più risorse” dice il ministro. Ma “non possono essere gli agricoltori a pagare per una politica generale” e per questo chiede “più risorse in agricoltura dando anche le giuste compensazioni agli agricoltori che devono contribuire fortemente a risolvere la crisi climatica”. Su questo, chiosa, è stato riscontrando un impegno comune.