Bruxelles – Conferma che le regole sugli aiuti di Stato non si cambiano, ma si userà la flessibilità prevista dalle norme per permettere di sfruttare appieno le opportunità offerte dal Green, anche per l’Ilva. Assicura che quella attuale è una Commissione diversa, perché può essere “più geopolitica” della precedente, e non nasconde le incognite derivanti dall Brexit. In un’intervista rilasciata a LaStampa la vicepresidente esecutiva della Commissione europea, Margrethe Vestager, fu il punto della situazione. Chiarisce innanzitutto che nell’ottica dell’attuazione della strategia per la sostenibilità “andremo avanti con la revisione di alcune delle nostre linee guida sugli aiuti di Stato”, che è cosa ben diversa dalla regole. Queste ultime non si modificano, ma si interpreteranno con un più ampio respiro.
Ricorda che gli aiuti di Stato non vengono concessi senza un criterio. “Il principio del ‘chi inquina paga’ per l’Ilva è ancora valido”, e dunque né la riconversione né la transizione verso una produzione non inquinante non può pagarla l’Europa. “Però se si vuole fare di più, questa è un’altra questione. Quindi ovviamente possiamo discuterne, perché anche nell’acciaio ci sono questioni molto interessanti legate alla de-carbonizzazione”.
Il Green deal offre l’occasione per ragionare sulle regole di concorrenza. Ma qui Vestager mette le cose in chiaro. “Si può essere un campione europeo e un campione globale se sei ancora sfidato. Altrimenti si diventa monopolisti”. Grandi fusioni dei grandi gruppi europei, dunque, non sembrano venire incoraggiate né agevolate. Eppure giura che l’esecutivo comunitario attuale è diverso da quello precedente.
“Nella sostanza (la Commissione) è diversa, poiché il contesto è molto diverso”. In questi cinque anni “il mondo è cambiato e, come dice la presidente Ursula von der Leyen, c’è spazio per essere, molto più geopolitici e molto più decisi come l’Europa”.
Non manca una riflessione sulla Brexit, a una settimana dall’addio britannico. “Con gli inglesi che se ne vanno si creerà un vuoto, e quel vuoto dovrà essere colmato. Penso che emergeranno nuove dinamiche dove forse nessun paese, ma gruppi di paesi, interverranno per colmare questo”. Nuovi equilibri, e per di più variabili. “Penso che questo gruppo di Paesi possa essere diverso a seconda del problema delle cose”.