Bruxelles – La svolta sembra completa: basta con il “soft power” in politica estera esercitato sino ad oggi dall’Unione europea, e avvio dell'”hard power”, anche se non usato da solo. Dopo il l’annuncio dell’Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza Josep Borrel nel suo discorso a Nuova Delhi la scorsa settimana, oggi da Davos anche la presidente della Commissione conferma la nuova linea per l’agire dell’Europa nel Mondo.
“Siamo i maggiori donatori per la cooperazione allo sviluppo, in realtà investiamo in questo più del resto del mondo messo insieme. Ma dobbiamo anche fare di più quando si tratta di gestire le crisi mentre si sviluppano”, ha detto von der Leyen introducendo il tema nel suo discorso al Forum economico mondiale.
“Per questo – ha dunque spiegato -, l’Europa ha anche bisogno di capacità militari credibili e abbiamo già messo i primi mattoni dell’Unione europea della difesa. Esiste un modo europeo per la politica estera e di sicurezza – ha annunciato – in cui l’hard powe è uno strumento importante, ma non è mai l’unico”.
Secondo la linea annunciata dalla presidente dell’esecutivo UE “l’hard power viene sempre insieme alla diplomazia e alla prevenzione dei conflitti, con il lavoro sulla riconciliazione e la ricostruzione, che è qualcosa che gli europei conoscono bene, perché l’abbiamo affrontato, qui in Europa”.