Bruxelles – Negli stessi giorni in cui a Davos si discute di cambiamento climatico, l’Unione europea e i suoi membri stanno continuando ad annunciare azioni e politiche per combattere il riscaldamento globale. È il caso di Germania e Spagna, che, senza neanche aspettare programmi o fondi europei, hanno comunicato la loro intenzione di intraprendere misure che garantiscano una efficace transizione alle energie rinnovabili e sostenibili.
La settimana scorsa il governo di Berlino ha annunciato un accordo con quattro Land tedeschi fortemente dipendenti dall’estrazione di carbone: gli Stati della Sassonia-Anhalt, Sassonia, Renania Settentrionale-Vestfalia e Brandeburgo riceveranno una cifra vicina ai 40 miliardi di euro per gestire la progressiva eliminazione delle centrali di estrazione del carbone entro il 2038.
La produzione energetica tedesca deriva per un terzo da energie rinnovabili, per un terzo dal carbone e per la parte restante da gas, nucleare e in minima parte petrolio. In Germania il dibattito sulla capacità di gestire la transizione energetica verso fonti più pulite è forte, considerando che entro i prossimi due anni la produzione di energia nucleare verrà ridotta fino a cessare.
L’accordo tra il governo federale e i Land, dunque, permetterà a Berlino di affrontare alcuni problemi come la capacità di sostenere investimenti sulle energie rinnovabili e la gestione dei lavoratori che attualmente operano nell’industria carbonifera e che andranno necessariamente riqualificati.
Anche la Spagna si sta adoperando per affrontare il tema del riscaldamento globale. Martedì 22 gennaio il governo guidato da Pedro Sanchez ha dichiarato “l’emergenza climatica”, proponendo alcune contromisure per ridurre le emissioni di gas inquinanti. L’emergenza climatica e ambientale era stata dichiarata lo scorso novembre anche dal Parlamento europeo.
Una delle proposte avanzate dal governo centrale spagnolo riguarda la possibilità di creare delle ‘zone a bassa emissione’ nelle città con più di 50 mila abitanti, sul modello di quelle già esistenti a Madrid e Barcellona. Proprio nella capitale, però, il consiglio comunale – guidato dal centrodestra – aveva proposto l’anno scorso la cancellazione del divieto per le auto di circolare nel centro della città. La proposta era stata successivamente annullata da un tribunale.
La coalizione di centrosinistra al governo nazionale ha anche annunciato che nei prossimi 100 giorni introdurrà delle leggi mirate a diminuire le emissioni di sostanze inquinanti e che fissino per il 2050 il raggiungimento della neutralità climatica. “Il cambiamento climatico e la transizione energetica sono la pietra angolare delle azioni di ogni ministero”, ha detto la portavoce del governo Maria Jesus Montero.