Bruxelles – Continua il caos Brexit in Regno Unito. Dopo i ‘no’ dei Parlamenti di Scozia e Irlanda del Nord, arriva anche quello del Parlamento del Galles, che vota contro la proposta di legge sull’accordo di recesso (EU Withdrawl Agreement Bill) che consentirà l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea entro il 31 gennaio. Il testo è stato respinto con 35 voti contrari, a fronte di appena 15 voti favorevoli. Contro il provvedimento esponenti del partito Laburista e di Plaid Cymru, gli indipendentisti gallesi.
Fuori da Londra, dunque, tutti contro il premier britannico Boris Johnson e il suo progetto di legge, per una situazione quanto mai confusa. Il Paese si mostra ancora una volta fortemente diviso. Normalmente le assemblee e i parlamenti devoluti devono dare il loro permesso prima che Westminster possa legiferare su questioni che li riguardano. Consenso concesso da nessuno degli organismi di Edimburgo, Stormont e Senedd. Un pronunciamento non giuridicamente vincolante che non impedirà al governo britannico di andare avanti, ma che apre nuove spaccature nel Paese.
Politicamente la situazione è senza precedenti. E’ la prima volta che le assemblee di Galles, Scozia e Irlanda del Nord si trovano a votare contro lo stesso provvedimento normativo del governo del Regno Unito che riguarda le questioni decentrate. Oltretutto il Galles è l’unico degli Stati costitutivi britannici, assieme all’Inghilterra, ad aver espresso una maggioranza pro-Brexit in occasione del referendum del 2016.
“La Brexit si farà, su questo non c’è dubbio”, dice il primo ministro gallese, Mark Drakeford. “Ma un mandato per la Brexit non è un mandato per cattiva legislazione”. Intanto la premier scozzese Nicola Sturgeon, che insiste sulla necessità di un nuovo referendum per l’indipendenza del suo Paese, attacca Londra. “I tre parlamenti devoluti hanno respinto il progetto di legge sulla Brexit, un fatto senza precedenti ed importante. Per il Regno Unito ignorare questa realtà dimostrerà semplicemente quanto non funzioni il sistema di Westminster”.