Bruxelles – La Cina non è un attore come gli altri, e di conseguenza “è complicato” averci a che fare. La Repubblica popolare “è un partner strategico, ma allo stesso tempo un concorrente e un rivale sistemico”. Per questo Unione europea e Stati Uniti dovrebbero seppellire l’ascia di guerra e lavorare assieme per circoscrivere il gigante cinese. Phil Hogan esorta ad una nuova alleanza trans-atlantica in nome del libero mercato e della concorrenza, quella “leale”. Il commissario per il Commercio è già stato negli Stati Uniti, e alla platea di BusinessEurope, dove è stato invitato per discutere di relazioni sino-europee, lascia intendere che ci tornerà presto.
“Vogliamo ridurre le tensioni” commerciali con l’amministrazione Trump. “La presidente Ursula von der Leyen intente tornare a impegnarsi con gli Stati Uniti, intende esplorare la possibilità di riprendere e continuare l’accordo siglato tra Juncker e Trump” nell’estate del 2018. Una volontà che va oltre gli interessi più strettamente bilaterali, ma che si inserisce in un’alleanza più ampia in senso anti-cinese.
“Gli Stati Uniti stanno cercando di risolvere la questione cinese da molto tempo, senza riuscirci”, sottolinea Hogan. “Quello che vogliamo è concorrenza leale e reciprocità”, e il modo per ottenerlo è lavorare insieme. “Vogliamo che la Cina compia progressi concreti nell’apertura del suo mercato, e l’UE sta lavorando con Stati Uniti e Giappone su questa agenda”. Si tratta di riformare l’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO). “Diritti e doveri all’interno del WTO devono essere ridefiniti, così come le regole per i sussidi”.
La linea della Commissione europea risponde alla preoccupazione degli industriali europei. “Se Unione europea e Stati Uniti riuscissero a lavorare insieme potrebbero mettere più pressioni sulla Cina”, riconosce il direttore generale di BusinessEurope, Markus Breyer. E’ esattamente quello a cui intende lavorare l’esecutivo comunitario. “Questa è una Commissione geo-politica”.
Il successo di questa politica passerà inevitabilmente per il successo nelle relazioni commerciali con Washington. “Non potremo chiudere un accordo sull’agricoltura se gli Stati Uniti non sapranno prevedere accordi di appalti nei servizi marittimi”, sottolinea Hogan per ricordare che “sul tavolo ci sono questioni importanti” ancora tutte da risolvere.