Bruxelles – Stimolare l’economia, una cosa che l’Italia chiede da tempo. Le regole e le politiche europee dovrebbero favorire la crescita e non limitarsi al rigido rigore, una linea che l’Italia ribadisce anche in occasione della prima riunione dell’Eurogruppo ma che trova le resistenze dei partner. Il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, da una parte riconosce che “il Green deal può essere uno strumento importante per l’Italia”, salvo poi ribadire che sui conti non si faranno troppi sconti.
“La sostenibilità del debito e dei conti pubblici implica che quei Paesi che hanno alti livelli debbano continuare nel loro sforzo”, il che vuol dire – sottolinea Gentiloni – che questi squilibri crescenti “vanno messi su una traiettoria discendente”.
Brutte notizie per l’Italia, dunque. Mettere un freno alla spesa implica non poter stimolare l’economia. “Vanno trovati i modi per facilitare gli investimenti”, riconosce il commissario europeo, che in tal senso si mostra ricettivo nei confronti del suo Paese di provenienza pur con le cautele del caso.
Il governo di Roma chiede che le spese sostenute per permettere la transizione verso un modello produttivo a minor impatto eco-ambientale non siano conteggiate ai fini del calcolo di deficit e debito. “Lo scomputo è un’alternativa possibile, ma studiamo varie possibilità”. Non è detto, insomma ,che alla fine l’Italia possa beneficiare della flessibilità richiesta per il Green Deal nella forma immaginata e sperata dall’esecutivo di Giuseppe Conte.
I ministri economici dell’area euro hanno iniziato il loro ragionamento, e il processo decisionale sarà dunque rimandato alle prossime settimane. C’è l’idea comune di trovare il modo di sbloccare risorse utili all’attuazione del piano europeo per la sostenibilità. Il resto è tutto da vedere. Gentiloni comunque assicura: “Nella sorveglianza dei bilanci ci sarà anche una variabile verde, e questo è importante”.