Bruxelles – Durante una visita a Washington giovedì 16 gennaio il commissario europeo al commercio, l’irlandese Phil Hogan, si è detto fiducioso sul raggiungimento di un accordo fra Unione europea e Stati Uniti per riportare le relazioni commerciali ad ottimi livelli. “È un buon inizio – ha detto -. Non mi aspettavo certamente di risolvere tutti i problemi in pochi giorni, ma è stata un’occasione per conoscere molte persone e sono contento dello spirito di collaborazione che mi è stato mostrato”. Anche se Il commissario ritiene che il presidente Donald Trump “continua a lamentarsi solo perché vuole accrescere la sua popolarità in vista delle elezioni. È ossessionato dal voler ridurre il deficit commerciale, ma sta pensando solamente alle elezioni di novembre”.
Hogan è andato negli Usa per discutere le eventuali ritorsioni americane a una legge francese approvata nel 2019 che impone una digital tax ad alcune compagnie statunitensi. L’amministrazione Trump aveva già sfruttato la sentenza dell’Organizzazione mondiale del Commercio sugli aiuti europei ad Airbus per colpire l’Ue con dazi dal 10 al 25 percento su alcuni prodotti come il vino e il formaggio e in questi giorni ha minacciato, attraverso il rappresentante del commercio Robert Lighthizer, di alzare le tariffe fino al 100 percento.
“Abbiamo ancora molto da fare, al momento non c’è nessuna azione concreta”, ha spiegato Hogan in una conferenza stampa successiva all’incontro con la controparte americana. Il commissario europeo si è detto sicuro della volontà di entrambe le parti di ridurre dazi e tariffe, in modo da ristabilire le buone relazioni commerciali.
Riguardo l’eventuale minaccia statunitense di imporre dazi al 25 percento sulle auto europee, Hogan ha detto che “non ne abbiamo praticamente parlato. Credo sia una buona notizia per la Germania”. Secondo il Washington post, l’amministrazione repubblicana aveva minacciato di tassare il settore automobilistico europeo se Francia e Germania non avessero preso posizione sulla questione nucleare iraniana. Parigi e Berlino, insieme a Londra, hanno accusato questa settimana Teheran di non rispettare i patti dell’accordo siglato nel 2015.
“Non siamo un’estensione degli Stati Uniti”, ha detto Hogan. “Siamo l’Unione europea e prendiamo le decisioni all’interno della nostra unione, che siano di commercio o politica estera. L’accordo che avevamo con l’Iran era molto buono. Quello che stanno facendo Germania, Francia e Regno Unito è lavorare per mantenere la pace nella regione”.