Bruxelles – L’UE non molla. Cerca di salvare il protocollo sul nucleare iraniano (JCPOA). L’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’UE, Josep Borrell, ha finalmente incontrato il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, in occasione del Raisina Dialogue, la conferenza multilaterale che l’India ospita ogni anno. E’ in questo contesto che i due hanno potuto confrontarsi di persona, per la prima volta dallo scoppio della crisi innescata con l’assassinio del generale iraniano Qasem Soleimani.
“Hanno avuto modo di discutere dell’accordo sul nucleare della situazione in atto nella regione”, spiega a Bruxelles Peter Stano, il portavoce del servizio esterno dell’UE, che fa capo all’Alto rappresentante Borrell. “Nel corso dell’incontro è stato deciso di continuare a cooperare”. C’è dunque la volontà di continuare a lavorare per tenere in vita un accordo che appare come seriamente compromesso. In tal senso “rimane valido” l’invito di Borrell ad un incontro bilaterale a Bruxelles, fa sapere Stano.
La situazione, però, resta carica di tensioni. Teheran ha respinto le accuse di non rispettare l’accordo sul nucleare, e ha invece denunciato l’Europa. L’UE non avrebbe tenuto fede agli impegni di acquisti del greggio iraniano, e le imprese europee non starebbero facendo tutti gli affari promessi. Contestazioni che l’esecutivo comunitario dirotta sugli Stati membri. “La Commissione coordina, non abbiamo né il potere né le competenze per operare tagli” commerciali con l’Iran, spiega Stano. “Spetta ai firmatari del protocollo rispettarlo”.
I dati mostrano che nel 2018 la bilancia commerciale tra Unione europea e Repubblica islamica pende a favore della seconda. Importazioni per 9,4 miliardi di euro, esportazioni per 8,9 miliardi, per un deficit di 539 milioni. Nonostante questo, si ritiene che l’UE non faccia abbastanza. I flussi di investimenti stranieri diretti indicano che l’Iran investe più in Europa (4,4 miliardi di euro) di quanto gli europei investano in Iran (2,9 miliardi).
La scorsa Commissione, con l’allora Alta rappresentante Federica Mogherini, si era impegnata, tra le altre cose, a promuovere un ambiente favorevole alle imprese e in particolare alle PMI in Iran, rafforzare il settore privato e le PMI in Iran, facilitare e incoraggiare la presenza del settore imprenditoriale UE-Iran nei rispettivi mercati. L’esecutivo von der Leyen scarica le responsabilità sugli Stati, ma potrebbero esserci impegni non rispettati anche a livello sovra-nazionale.