Bruxelles – Non è andato troppo male il primo incontro ieri sera tra Ursula von der Leyen e Boris Johnson dedicato ai complicato passaggio del dopo Brexit, che inizierà il primo febbraio prossimo. Il primo impegno sarà negoziare i futuri rapporti, trattativa che il premier britannico vorrebbe concludere negli undici mesi del periodo transitorio che scadrà il 31 dicembre prossimo, ma che la presidente della Commissione europea ritiene insufficiente ad un accordo complessivo. Normalmente gli accordi commerciali richiedono anni ed anni di lavoro, nell’esperienza sinora fatta dall’Unione almeno sei.
Comunque l’incontro a Downing street è stato definito “positivo” e tutti e due i leader hanno promesso uno sforzo comune per superare le dure divisioni degli ultimi tre anni. “Un novo inizio tra vecchi amici”, come ha detto von der Leyen. Vecchi amici anche sul piano personale, dato che i due si sono “sfiorati” negli anni delle scuole a Bruxelles, che hanno ricordato all’inizio del loro incontro, durante il quale cavallerescamente Johnson ha detto di essersi diplomato “tre o quatto” anni dopo von der Leyen, che però ha sei anni più di lui.
Johnson ha ribadito che non chiederà una proroga del periodo transitorio, dunque l’attenzione delle parti si focalizzerà, come ha spiegato von der Leyen, solo su alcuni temi sui quali è possibile trovare un’intesa in tempi così stretti. Un portavoce ha spiegato che il premier britannico punta a “un accordo di libero scambio in stile Canada da firmare il più presto possibile dopo il 31 gennaio e che il Regno Unito desidera un nuovo partenariato positivo tra Regno Unito e UE, basato su una cooperazione amichevole, basato sulla nostra storia, interessi e valori condivisi”.
Johnson ha spiegato, in particolare, di aspirare “a un ampio accordo di libero scambio relativo a beni e servizi e la cooperazione in altri settori”. Su questo von der Layen in un discorso pronunciato prima dell’incontro alla London School of Economics aveva spiegato che “sono necessarie condizioni di parità” e che le regole europee non possono essere derogate.
Una prima presa di contatto insomma, dove sono state ribadite al massimo livello le posizioni già note. Ora toccherà ai governo dei 27 scrivere un mandato negoziale, che scenda nei dettagli di ciò che l’Unione vuole.