Bruxelles – La Corte suprema di Spagna non “obbedisce” alla giustizia europea: Oriol Juncqueras Vies, ex vicepresidente del governo autonomo della Catalogna e leader del partito ERC (Sinistra repubblicana di Catalogna), non sarà riconosciuto come eurodeputato e resterà in carcere, dove sta scontando una pena di 13 anni per sedizione, per il suo coinvolgimento nell’organizzazione del referendum per l’indipendenza della Catalogna.
La Corte suprema spagnola ha fatto sapere che Junqueras non sarà scarcerato grazie all’immunità parlamentare che una sentenza della Corte europea gli ha di fatto riconosciuto e a differenza degli altri due leader catalani, l’ex presidente della Generalitat (governo autonomo della Catalogna) Carles Puidgemont e il suo ex consigliere Toni Comín, non potrà sedersi a Strasburgo la prossima settimana da deputato. La sentenza Ue in questione, del 19 dicembre, stabiliva che Junqueras avrebbe dovuto essere riconosciuto come eurodeputato all’indomani della diffusione dei risultati delle elezioni europee dello scorso 26 maggio (dopo il 13 giugno 2019). Potendo godere, dunque, dello status e dell’immunità parlamentare a partire da quel momento. Secondo l’UE, inoltre, le autorità spagnole avrebbero dovuto interpellare prima il Parlamento Europeo per revocare eventualmente l’immunità.
“Un errore molto grave, ancora una volta dalla Spagna” commenta in un tweet l’ex presidente catalano Carles Puigdemont. “Dal ridicolo al ridicolo fino al collasso finale: Oriol Junqueras è membro del Parlamento europeo e continuerà a esserlo. Chi può essere squalificato è “invece “uno Stato che consente una tale palese disobbedienza dai tribunali europei”.
Gravíssim error, altre cop, de l'Estat espanyol. De ridícul en ridícul fins al col·lapse final: Oriol @junqueras és eurodiputat i acabarà exercint-ne, i qui pot quedar inhabilitat és un Estat que permet una desobediència tan flagrant dels tribunals europeus. https://t.co/4SpiIwHQzS
— krls.eth / Carles Puigdemont (@KRLS) January 9, 2020
Anche il gruppo parlamentare dei Verdi si dice rammaricato “per la decisione della Corte suprema spagnola. La sentenza che sta scontando è stata pronunciata dopo essere stato eletto e quindi avrebbe dovuto avere l’immunità”.
La decisione della giustizia spagnola arriva ad appena pochi giorni dal via libera da parte del Parlamento di Madrid al governo di coalizione delle sinistre PSOE-Podemos, che ha visto la luce proprio grazie all’astensione della sinistra catalana di ERC: come previsto, 13 deputati si sono astenuti durante la seconda investitura di Pedro Sanchez, consentendogli di ottenere la maggioranza relativa).
Per la Commissione europea “tutti gli Stati membri devono rispettare le sentenze della Corte di giustizia dell’UE” sottolinea il portavoce della Commissione Ue, Stefan de Keersmaecker, commentando la questione. Un’altra portavoce dell’Esecutivo, Dana Spinant, ha però voluto sottolineare che l’UE “rispetta la decisione” assunta dalla Spagna. Pur non essendo in programma nella plenaria di Strasburgo della prossima settimana, la questione catalana tornerà al centro del dibattito anche in Parlamento.