Bruxelles – “L’uso delle armi deve fermarsi ora per dare spazio al dialogo. L’UE ha molto da offrire” per sostenere la de-escalation della tensione. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen questa mattina, dopo una riunione straordinaria del collegio dei commissari durante la quale l’alto rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell ha fornito un aggiornamento sulla situazione tra Iran e Stati Uniti e sulla Libia.
“Siamo chiamati a fare tutto il possibile per riaprire il dialogo”, ha insistito von der Leyen, sottolineando che sarà fatto “ogni sforzo” per questo obiettivo. “Abbiamo stabilito e programmato relazioni con molti attori nella regione e anche oltre – ha poi annunciato – per calmare la situazione”.
Von der Leyen ha ammonito che “l’attuale crisi colpisce profondamente non solo la regione ma tutti noi. Dobbiamo fare tutto il possibile per riaprire il dialogo”. A questo scopo la presidente della Commissione europea ha spiegato che Borrell “farà di tutto” per salvaguardare l’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA), anche se, dopo gli attacchi iraniani di questa notte alle basi statunitensi in Iraq, la cosa diventa davvero uno sforzo titanico.
Borrell ha riferito che l’Unione è “estremamente preoccupata per gli eventi in corso, e l’attacco in Iraq – ha ammesso – è un esempio di escalation”. Il capo della diplomazia UE ha poi in sostanza rinviato al difficile incontro straordinario del ministri degli Esteri dei 28 di venerdì la discussione su “cosa possiamo fare per favorire la stabilizzazione”, ricordando l’invito al ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif che conta di incontrare presto.
“Una cosa è chiara – ha sottolineato lo spagnolo -, la situazione attuale mette a rischio gli sforzi degli anni passati e ha anche implicazioni per l’importante lavoro della coalizione anti-Daesh”.
Anche secondo Borrell questa è “una situazione in cui l’Unione europea, in particolare la Commissione europea, ha molto da fare. Ad esempio, abbiamo un accordo di partenariato e cooperazione con l’Iraq, molto recente. Lo abbiamo firmato un anno e mezzo fa e ha aperto le porte ai programmi in corso nel quadro finanziario pluriennale e ci sono molti fronti e molte questioni su cui possiamo dare un contributo al fine di garantire la stabilizzazione della regione”.
Per quanto riguarda la crisi in Libia Borrell ha ribadito il sostegno al Processo di Berlino (l’azione che vede unite UE, Italia, Francia, Regno Unito e Germania in uno sforzo di mediazione) e ha detto di attendere a Bruxelles “il primo ministro al Sarraj”, che oggi incontrerà varie personalità, tra le quali il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.