Bruxelles – Il Fondo Monetario Internazionale chiuderà il proprio ufficio ad Atene, in Grecia. Ad annunciarlo è stato Kyriakos Mitsotakis, primo ministro greco, dopo un incontro con la direttrice del FMI Kristalina Georgieva a Washington. Il Fondo ha ricevuto sufficienti rassicurazioni dal percorso economico della Grecia negli ultimi anni, che ha visto Atene nel 2018 uscire dal terzo programma di salvataggio dei propri conti pubblici.
“Siamo pronti a un nuovo capitolo delle nostre relazioni”, ha detto Mitsotakis. “La Grecia continuerà a cooperare, ma lo farà come un Paese che è uscito dalla rigida sorveglianza del FMI”. “I rapporti con il Fondo non sono stati sempre facili da gestire, ma oggi concordiamo su molti aspetti da intraprendere. Ora possiamo discutere con gli altri membri dell’eurozona: siamo un governo credibile, stiamo facendo le riforme e ci troviamo in un contesto di bassi interessi”.
Il Fondo Monetario Internazionale è intervenuto in Grecia per la prima volta nel 2010. Negli ultimi 10 anni ha prestato, insieme ai membri dell’Unione europea, circa 290 miliardi di euro ad Atene, in cambio di politiche di ristrutturazione del debito pubblico. La Grecia ha affiancato alla crisi economica una politica, con le dimissioni di Papandreou nel 2011 e l’arrivo al governo di Syriza nel 2015.
Dal terzo bailout, il salvataggio avvenuto nel 2015 grazie all’intervento esterno di Fmi e Ue, la Grecia ha realizzato tagli di spesa pubblica, riforme del sistema di tassazione e del lavoro e ha privatizzato alcuni asset importanti della propria economia. La crescita economica che ne è derivata ha fatto scendere la disoccupazione di quasi 10 punti nel corso degli ultimi cinque anni.
La Grecia è uscita dal terzo piano di salvataggio nel 2018. Lo scorso novembre Atene ha ripagato in anticipo 2,7 miliardi di euro al FMI e ha promesso di restituire nel corso di quest’anno un’altra tranche del debito nei confronti dell’istituzione finanziaria. Questa mossa, insieme alla crescita economica e alla ritrovata fiducia degli investitori, ha spinto il Fondo a chiudere il proprio ufficio nella capitale greca, segnando la fine di una decade di rapporti complicati.