Bruxelles – L’UE chiede l’immediata de-escalation della crisi in atto tra Iran e Stati Uniti e la distensione dei rapporti tra le due potenze, compromessi dalla morte del generale iraniano Qassem Suleimani in Iraq, per mano di un raid americano. A Bruxelles si teme che l’escalation di tensione tra Teheran e Washington possa sfociare in conseguenze molto più serie anche a livello globale. Fissato per venerdì un Consiglio Affari Esteri straordinario, in cui si discuterà della crisi in Iran e Iraq.
Per la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, la distensione dei rapporti fra Washington e Teheran “è nell’interesse dell’Iran e dell’Iraq”. “Ora è importante usare i canali diplomatici” avverte, parlando a margine di una riunione dei conservatori bavaresi della Csu a Seeon, in Germania, e sottolineando che l’unico modo per far fronte alla situazione è evitare che l’escalation peggiori. Per questo, la Commissione europea ha definito prioritario l’obiettivo di attenuare la crisi in Medio Oriente, anche se per il momento non ha intrapreso alcuna azione concreta, se non la richiesta di individuare una soluzione sul piano diplomatico e garantire anche la conservazione dell’accordo sul nucleare siglato con l’Iran cinque anni fa.
Intanto, l’Alto rappresentante dell’UE Josep Borrell ha invitato a Bruxelles il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, per discutere delle tensioni in Medio Oriente e per valutare il futuro dell’accordo sul nucleare, al momento appeso a un filo. Il portavoce dell’Esecutivo comunitario, Eric Mamer, ha sottolineato durante il briefing odierno che nel corso della telefonata, avvenuta nel weekend, i due omologhi si sono trovati d’accordo sull’importanza di preservare l’intesa sul nucleare e che l’unica strada da percorrere sia quella di continuare l’impegno da entrambe le parti per la sua conservazione. Da Teheran, però, ancora nessuna risposta sulla visita di Zarif a Bruxelles. Il portavoce ha precisato che “ora sta al ministro decidere cosa fare”, ma spiega di aver constatato “la volontà da entrambe le parti di proseguire negli accordi reciproci”.
In un tweet, Borrell ha riassunto la posizione della Commissione in merito all’annuncio di Teheran di venir meno progressivamente agli impegni assunti nell’accordo sul nucleare: “Deploro profondamente il recente annuncio dell’Iran sull’accordo sul nucleare. Come sempre, ci affidiamo alle verifiche dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica”. E ancora ricorda che “la piena implementazione dell’accordo sul nucleare da parte di tutti è ora più importante che mai per la stabilità regionale e per la sicurezza globale. Continuerò a lavorare con tutti i partecipanti su come proseguire”.
In molti nei giorni scorsi hanno interpretato l’annuncio dell’Iran come la volontà di chiamarsi fuori dall’accordo, seguendo le orme degli Stati Uniti. In realtà, l’Iran non ha mai palato di un vero e proprio ritiro dall’accordo ma intende solo venir meno per ora agli obblighi imposti dall’intesa di cinque anni fa (ad esempio, di non superare la soglia dell’arricchimento dell’uranio). I controlli da parte dei dispositivi internazionali (come l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, AIEA), che monitorano e verificano gli adempimenti di Teheran sugli impegni assunti e sulle attività nucleari rimarranno in vigore. Per questo, l’Alto rappresentante ma anche il portavoce dell’Esecutivo comunitario hanno reso noto di essere in attesa di ulteriori verifiche da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, per decidere i prossimi passi da compiere, non escludendo la possibilità di ulteriori sanzioni.
Il portavoce dell’Esecutivo ha ricordato oggi che gli accordi sul nucleare siglati nel 2015 rappresentano uno dei pilastri fondamentali per proseguire sulla strada della non proliferazione nucleare, cruciale per la sicurezza internazionale dell’Europa ma non solo. Bruxelles, ribadisce la Commissione, rimarrà impegnata nell’attuazione del piano congiunto globale sul nucleare iraniano. L’escalation degli ultimi giorni è “una cosa che nessuno può permettersi e porterà solo a ulteriori violenze e sofferenze per l’intera regione”.