Bruxelles – Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto l’accordo sulla revisione della Direttiva sull’acqua potabile, che si basa sulla proposta adottata dalla Commissione nel febbraio 2018, come seguito diretto dell’Iniziativa dei cittadini europei Right2Water. L’obiettivo della normativa è migliorare la qualità dell’acqua potabile e l’accesso ad essa nonché a fornire migliori informazioni ai cittadini.
Soddisfatta dell’intesa la Commissione europea, come sottolinea in una nota il commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius: “I cittadini hanno invitato la Commissione a parlare forte e chiaro per proporre un’iniziativa volta a garantire l’accesso sicuro all’acqua potabile per gli europei. La Commissione ha dato seguito all’invito, fatto attraverso un’iniziativa dei cittadini europei, con una proposta ambiziosa”. Ora sarà possibile, continua il commissario, “migliorare la qualità dell’acqua potabile sulla base di norme nuove, aumentando l’accesso all’acqua per tutti e migliorando la trasparenza in questo settore essenziale”.
L’intesa raggiunta “è un buon accordo” e l’Italia è stata tra i primi a chiedere “la massima ambizione per ridurre il livello di pfas (sostanze perfluoroalchiliche, una famiglia di composti chimici usati prevalentemente dall’industria, ndr ) nelle acque potabili”. È quanto ritiene il ministro italiano dell’Ambiente Sergio Costa, che ha incontrato la stampa al termine del Consiglio Ambiente a Bruxelles. “Per me è una grande soddisfazione vedere 0,1 microgrammi” per litro di pfas “come soglia massima a livello europeo. Mi sembra – aggiunge – una grande conquista che va salutata con piacere in tutta Europa ma che riconosce anche tutto il lavoro che l’Italia ha fatto perché l’abbiamo portata sul tavolo noi”. Costa sottolinea anche che l’Italia “essendo stato alfiere” dell’iniziativa, intende recepirla prima possibile nell’ordinamento nazionale. Il ministro ha ricordato anche il nuovo regolamento sul riuso delle acque in agricoltura, che ha avuto il via libera definitivo dai paesi UE ieri: “Aver raccolto grazie all’intuizione italiana e alla sua negoziazione sia la questione pfas sia la questione delle acque di riuso in Europa significa intraprendere un cammino e riconoscere una leadership italiana in due campi non così scontati”.
Sven Giegold, relatore ombra per il gruppo dei Verdi al Parlamento ritiene che la decisione sia “un grande passo avanti per la qualità e l’accesso del pubblico all’acqua potabile. In tutta Europa saranno installate nuove fontane pubbliche per l’acqua potabile. L’acqua del rubinetto nelle famiglie europee diventerà più pulita attraverso limiti più severi per gli interferenti endocrini”. Giegold sottolinea che ora per molti “non sarà più necessario acquistare acqua potabile in bottiglia e potranno usare l’acqua del rubinetto, elemento fondamentale per un consumo sostenibile e per il risparmio delle risorse”.
Attualmente, l’acqua potabile è controllata “end-of-pipe”. Le nuove regole concordate attuano il cosiddetto approccio basato sul rischio, consentendo ulteriori misure di prevenzione e mitigazione per proteggere le fonti di acqua potabile. Un altro importante cambiamento nella legislazione consentirà al pubblico un accesso facile e intuitivo, anche online, alle informazioni sulla qualità e sulla fornitura di acqua potabile nella loro area di vita, migliorando la fiducia nell’acqua del rubinetto.
Il testo concordato si basa, ma va oltre le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità. Queste nuove norme dell’UE, sostiene la Commissione, “diventeranno uno standard globale e rispecchieranno l’innovazione tecnologica all’avanguardia. Ridurranno al minimo gli impatti dannosi dell’inquinamento sia sulla salute umana che sulle nostre risorse naturali, pienamente in linea con il Green Deal europeo”.
L’accordo provvisorio raggiunto ieri è ora soggetto all’approvazione formale del Parlamento europeo e del Consiglio. Dopo l’approvazione, la direttiva sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.