Bruxelles – L’Italia rischia l’apertura di una seconda indagine sul dossier Alitalia per il nuovo prestito ponte da 400 milioni di euro, varato dal governo lo scorso 2 dicembre. L’avvertimento arriva dalla commissaria europea per la concorrenza e il digitale, Margrethe Vestager che, in un’intervista rilasciata al Sole 24 ore e ad altri giornali europei, conferma di essere in contatto con il governo italiano sui nuovi aiuti concessi alla compagnia aerea di bandiera. Non solo Alitalia al centro dell’intervista, ma la commissaria si è pronunciata anche su altri due dossier importanti per l’Italia, il salvataggio della banca Popolare di Bari e la fusione da poco annunciata tra Fca e Peugeot.
Quanto ad Alitalia, sul paese grava ancora l’indagine della Commissione per un prestito ponte da 900 milioni risalente al 2017. E a quanto riferisce la commissaria “ci sono giunte le prime lamentele. Siamo molto consapevoli della questione dell’equo trattamento. Le compagnie europee stanno avendo difficoltà in Europa”. Vestager rivela di essere “in stretto contatto con il nuovo Governo, quando entra in carica un nuovo esecutivo gli diamo il tempo di appropriarsi dei dossier”, ma avverte anche che “il tempo però non è infinito e giungerà il momento in cui dobbiamo arrivare a una conclusione”. E chiudere il dossier e arrivare a definire se la Commissione abbia individuato aiuti di stato o meno è fondamentale anche “per qualsiasi società che vuole mettere a punto un nuovo piano industriale”.
L’attenzione dell’antitrust europeo si è posata anche sulla fusione tra Peugeot e Fca “poiché sono entrambe società molto grandi, devo pensare che superino la nostra soglia di fatturato (che imporrebbe a Bruxelles di analizzare il caso)”, sottolinea Vestager. Sollecitata a fare un confronto con la fusione tra Fincantieri-Chantiers de l’Atlantique, la Commissaria avverte che “guarderemo ai singoli specifici mercati. Ogni caso ha una sua specificità. Il mercato delle navi da crociera è globale, quello delle auto è diverso; così come è diverso per esempio quello dei produttori di cemento”.
Interpellata dal Sole 24 ore anche sul salvataggio della Banca popolare di Bari, Vestager ha rassicurato sul fatto che l’intenzione di Bruxelles è quella di “permettere ai governi di perseguire i loro obiettivi, purché nel rispetto delle regole”. Ma “se criteri di mercato sono necessari, se il governo vuole creare certezza legale, dovrebbe lavorare con noi, per avere certezza legale ed evitare ricorsi giudiziari, e poi se possibile prenderemmo una decisione secondo la quale non vi è aiuto di Stato. Lo abbiamo fatto in vari casi: la tedesca NordLB o la portoghese CGD”. Valutare l’esistenza o meno di aiuti di stato nel caso del salvataggio di una banca pubblica “può essere molto delicato, perché non abbiamo a che fare con un partner privato che opera secondo criteri di mercato, ecco perché talvolta questi processi sono molto lunghi” conclude.