Bruxelles – È arrivato nella tarda serata di lunedì il via libera dei negoziatori del Parlamento europeo al compromesso raggiunto ieri sulla classificazione europea della finanza sostenibile. L’approvazione da parte dei negoziatori dell’Eurocamera mette il punto a un travagliato percorso fatto di rinvii tra Commissione, Consiglio e Parlamento per trovare una definizione comune di cosa sia un’attività economica sostenibile.
La scorsa settimana, alcuni paesi membri dell’Unione europea – Gran Bretagna, Francia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Romania, Bulgaria e Slovenia – avevano respinto il compromesso raggiunto tra la presidenza finlandese del Consiglio UE e i negoziatori dell’Eurocamera in sede di Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti, perché ritenuto “non soddisfacente”. In realtà, i paesi hanno fatto pressione sul Consiglio per non escludere gli investimenti in progetti nucleari e del gas dalle energie cosiddette di transizione, nell’ottica del raggiungimento di un continente europeo a emissioni nette zero entro il 2050. Il rischio era che l’intero pacchetto sulla tassonomia fosse tenuto in stallo tra pro e anti-nucleare e così, in sede di Coreper, gli altri Stati membri hanno mostrato maggiore flessibilità nel non escludere esplicitamente gas e energia nucleare dalla lista delle energie di transizione.
Il compromesso raggiunto ieri prevede che gas e nucleare non possano essere incluse nella categoria di attività completamente ‘green’, ma non sono al momento escluse dalle restanti due categorie stabilite dal regolamento sulla tassonomia (attività abilitanti o di transizione). Gas e energia nucleare saranno analizzati in dettaglio dalla Commissione europea a partire dal prossimo anno, quando sarà il momento di stilare ufficialmente la classificazione europea. Vincono quanti premono per energia prodotta da atomo (Francia e Repubblica ceca su tutti), al pari di chi continua a scommettere sul gas (nel gruppo dei favorevoli anche l’Italia).
A Bruxelles, in molti salutano l’accordo finalizzato come un vero successo. “Abbiamo fatto la storia” scrive in un tweet Valdis Dombrovskis, vicepresidente dell’Esecutivo europeo “i negoziatori hanno raggiunto un accordo sulla tassonomia UE per le attività economiche green”. Nei paesi dell’UE, sostiene Dombrovskis, “questo è il necessario strumento per far fluire gli investimenti verdi e aiutare l’Europa a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050”.
We made history: co-legislators reached a deal on an #EU taxonomy for #green economic activities. Still subject to formal endorsement by @Europarl_EN & EU countries, this is the much-needed enabler to get green investments to flow and help Europe reach climate neutrality by 2050. pic.twitter.com/GvPDGfrCcJ
— Valdis Dombrovskis (@VDombrovskis) December 16, 2019
Anche per Pascal Canfin, presidente della commissione Ambiente dell’Europarlamento, quello finalizzato in sede inter-istituzionale è un passo avanti molto importante: “La squadra negoziale del Parlamento ha appena dato il via libera all’accordo finale sulla tassonomia. L’Europa ha un’unica lingua per rendere più ecologici i mercati finanziari”.
The Parliament negotiating team has just given its green light to the final agreement on #taxonomy as the balance of the deal is maintained. Europe has a single grammar to greening financial markets. Very important step forward. #EUGreenDeal
— Pascal Canfin (@pcanfin) December 16, 2019
Il compromesso, commenta il relatore per la Commissione Affari economici dell’Eurocamera, Bas Eickhout, include anche un “chiaro mandato affinché la Commissione inizi a lavorare sulla definizione di attività dannose per l’ambiente in una fase successiva. Definire tali attività e investimenti è davvero importante per raggiungere la neutralità climatica quanto sostenere le attività green”. A questo punto, l’accordo sul regolamento di tassonomia dovrà essere approvato anche dalle commissioni coinvolte (Ambiente e Affari economici) e poi dalla plenaria dell’Europarlamento.