Bruxelles – Dopo la vittoria di Boris Johnson alle urne britanniche, la Brexit è ora inevitabile e il Regno Unito sarà “un nuovo concorrente alle porte dell’UE”. Al termine del Consiglio europeo, la cancelliera tedesca Angela Merkel commenta il risultato elettorale di questa notte e conferma che per la Germania, e per l’Europa, il Regno Unito diventerà dopo Brexit un paese terzo, ma con legami molto stretti con l’Unione europea. La cancelliera aspira infatti a una partnership speciale con la Gran Bretagna e ribadisce che Londra dopo Brexit diventerà “partner ufficiale dell’UE”: il fatto che in futuro il mercato britannico possa diventare un “concorrente” dell’UE, insieme a quello cinese e statunitense, non sarà per forza un fattore negativo, ma potrebbe diventare “stimolante” per entrambe le economie.
Si dice rammaricata la cancelliera che alla fine Londra uscirà dall’UE, ma dopo le elezioni di ieri “abbiamo finalmente la certezza che si arriverà alla Brexit”, grazie a una maggioranza più solida che si costituirà intorno a Johnson. Rispetto al clima di incertezza dei mesi passati qualche passo in avanti si farà e per Merkel è positivo avere un “premier britannico con un forte mandato con cui l’Unione europea potrà continuare a negoziare”. “Vorrei congratularmi con Boris Johnson, chapeau”, afferma ricordando che il leader conservatore, ora investito di un “mandato forte”, è riuscito a convincere tanti elettori. Dopo il voto nel Regno Unito, si passerà poi ai negoziati sugli accordi bilaterali commerciali e di libero scambio, “che potrebbero essere complicati”.
Quanto alla questione climatica, nodo centrale al vertice europeo, l’adozione da parte dell’Unione europea del target di emissioni zero nette entro il 2050 è per Merkel un successo: “Abbiamo concordato la neutralità climatica entro il 2050. È chiaro a tutti che abbiamo ancora molto lavoro da fare, ma il Green Deal europeo porterà grandi cambiamenti”. La strategia verde dell’Esecutivo von der Leyen è “un piano ambizioso”, ma allo stesso tempo richiede l’impegno individuale di tutti i paesi dell’Unione. “C’è molto lavoro da fare” chiosa la tedesca.
A chi le fa notare che nella notte l’UE ha parlato con troppa enfasi di un accordo sul clima raggiunto tra gli stati, data l’intenzione della Polonia di chiamarsene per ora fuori, la leader tedesca ha ribadito quanto scritto nelle Conclusioni del vertice: la Polonia è in una fase in cui non può impegnarsi per attuare il target adottato la scorsa notte dagli altri paesi, in quanto dipendente per l’80 per cento dal carbone (In Germania il carbone copre solo il 35 per cento dell’approvvigionamento energetico). Varsavia, assicura la cancelliera, ha reso chiaro che intende perseguire la neutralità climatica ma per adesso non è nelle condizioni ottimali per farlo. Per questo i leader europei torneranno sulla questione nel vertice di giugno.
L’accordo sul clima annunciato a tarda notte è per Merkel “il miglior accordo che potesse raggiungersi” nelle attuali condizioni. Sulla decisione di ammettere l’energia nucleare nel mix energetico di alcuni stati membri, Merkel ribadisce l’impegno della Germania di allontanarsi dal nucleare, ma sottolinea che “è una decisione che bisogna prendere individualmente, Stato per Stato”. La Germania, sottolinea, ha già preso la sua decisione.