Bruxelles – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha chiarito che UE e NATO non sono antitetiche, non sono in contrapposizione e che l’Europa non intende sostituirsi all’Alleanza atlantica. Ma nella grande famiglia del Partito popolare europeo (PPE), cui von der Leyen appartiene, c’è chi la pensa diversamente. Così nel giorno del vertice dei capi di Stato e di governo dedicato alle delicate questioni di politiche per il clima e bilancio pluriennale, Silvio Berlusconi rilancia il tema dell’unione militare.
Il presidente di Forza Italia, nella capitale dell’UE per partecipare al summit PPE che precede i vertici dei leader, decide di spostare il tema su questioni che ritiene ‘più vere’ di quelle in agenda. “Ci sono problematiche che ancora non sono emerse” nell’attuale dibattito politico europeo, premette Berlusconi, specificando che una di queste è “quella di un’Europa che non conta nulla e che deve tornare a contare sullo scenario internazionale”. Critiche politiche? No, critiche alle politiche, per decisioni mancanti che dovrebbero essere prese e che invece stentano a decollare. “Dobbiamo unire tutte le nostre forze armate e tornare ad essere un potenza militare a livello mondiale”.
Il leader di Forza Italia rilancia il progetto di esercito comune e la necessità di realizzarlo. “Così facendo l’Europa tornerà un potenza unificatrice di quell’Occidente che oggi si è sgranato”. Berlusconi dà uno sguardo all’atlante geo-politico del mondo. “Abbiamo Stati Uniti da una parte e Federazione russa che abbiamo spinto noi dall’altra parte, verso oriente”. In mezzo ci sono Turchia e Cina, potenze crescenti e sempre più complicato contenere. In un mondo sempre più complesso l’Europa rischia di soccombere e Berlusconi esorta a realizzare una parte ancora mancante del processo di integrazione, riaprendo un dibattito mai veramente chiuso.