Bruxelles – Per la prima volta la priorità numero uno dei cittadini europei è lotta al cambiamento climatico, ritenuta addirittura più importante della diminuzione della povertà e della disoccupazione. E’ tra i trend generali che emergono dal rapporto autunnale dell’Eurobarometro, il database della Commissione europea che regolarmente interroga i cittadini su quali questioni debbano essere urgentemente affrontate dal Parlamento europeo. L’Italia, come la maggior parte dei paesi UE, si allinea su questo andamento.
Il sondaggio è stato effettuato tra quasi 28mila persone, estratte a sorte come campione rappresentativo di tutta la popolazione europea di età pari o superiore a 15 anni. L’esito delle interviste mette d’accordo sia gli interessi delle istituzioni europee che dei cittadini, difatti circa un terzo degli intervistati (32%) considera la lotta al cambiamenti climatici come la principale questione da affrontare. La riduzione della povertà e dell’esclusione sociale è invece l’esigenza popolare numero due, il 31% dei cittadini la pensa così. Mentre il terzo posto tra le priorità di Bruxelles dovrebbe essere riservato, a pari merito con il 24% dei cittadini a sostegno di tali battaglie, alla lotta al terrorismo e alla diminuzione della disoccupazione.
Alla pari con la necessità di sviluppare una politica comune di immigrazione e integrazione, anche il cambiamento climatico diventa una questione sempre più di rilievo per gli italiani: il 25% degli intervistati lo pensa. Un’opinione seconda solo alla priorità di sanare la disoccupazione a livello europeo, ritenuta dal 37% degli italiani l’esigenza numero uno per l’agenda politica di Bruxelles.
Quale è invece la questione politica che il Parlamento europeo dovrebbe privilegiare di più? L’Eurobarometro ci rivela che per la maggior parte dei cittadini europei interpellati (48%) si tratta di proteggere i diritti umani nel mondo; seguite a pari merito dalle politiche a favore della libertà di parola e l’uguaglianza di genere (38%) e le norme che preservino la solidarietà tra gli stati membri (33%).
Una nota finale del sondaggio mostra infine che tra i cittadini europei ci sia un buon senso di appartenenza all’Unione Europea. 6 intervistati su 10 è a favore della permanenza del proprio paese all’interno del club a 12 stelle; un sostegno che, oltre a mantenersi elevato per il terzo anno consecutivo, viene accompagnato un aumento nella soddisfazione popolare per il modo in cui viene esercitata la democrazia a Bruxelles (il 52% dei cittadini, 3 punti percentuali in più rispetto allo scorso sondaggio).