Bruxelles – Cambiano i governi ma la battaglia italiana contro le etichettature “salutiste” come il Semaforo britannico o il più francofono Nutriscore continua. Oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza, ne ha parlato con la commissaria europea responsabile Stella Kyriakides, ribadendo la contrarietà espressa in Italia. Durante la sua audizione in Parlamento per la nomina, la commissaria si era detta disposta a valutare questo tipo di etichetta. Attualmente la Commissione sta raccogliendo informazioni sulle varie proposte sul tavolo, che in alcuni Paesi, per la verità, sono già nei negozi, come in Francia, Belgio e Regno Unito.
“Ho incontrato la nuova Commissaria alla Salute. Le ho consegnato le perplessità e la preoccupazioni italiane sul sistema dell’etichettatura dei prodotti alimentari”, ha detto Speranza, incontrando i giornalisti a Bruxelles. Secondo il ministro “la proposta sul cosiddetto sistema Nutriscore è fondata su valutazioni parziali e fuorvianti”.
Parte subito l’applauso delle organizzazioni di categoria italiane, che da anni si battono contro questo sistema. Il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio spiega che “ad essere minacciato non è solo il nostro settore, strategico per tutta l’economia italiana, ma sono anche le nostre tradizioni enogastronomiche e tutta la filiera agroalimentare”. Secondo Vacondio, “la battaglia contro la diffusione di questo schema francese, che bolla come insalubri le eccellenze alimentari del Made in Italy, deve dunque rimanere un impegno comune a tutte le forze politiche, come già avvenuto con l’approvazione della mozione parlamentare votata all’unanimità alla Camera e al Senato nel dicembre 2018”.
Vacondio difende l’iniziativa del governo che, ricorda, “ha promosso la rapida implementazione del sistema di etichettatura ‘Batteria’, sviluppato dalle istituzioni italiane con l’ausilio scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità e del Crea”.
Secondo Coldiretti “l’etichetta nutrizionale a semaforo e il Nutriscore sugli alimenti, che rischia di affermarsi nell’Unione Europea sotto la spinta delle multinazionali, boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che la stessa Unione Europea dovrebbe invece tutelare e valorizzare”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che esprime “apprezzamento per l’intervento del Ministro della Salute Speranza che ha espresso perplessità e la preoccupazioni italiane sul sistema dell’etichettatura dei prodotti alimentari alla nuova commissaria Kyriakides”.
Prandini spiega che “il sistema di etichettatura a semaforo è fuorviante, discriminatorio ed incompleto e finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”. Per Coldiretti con il Nutriscore “si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma”.