Bruxelles – L’Europa riconosca lo stato di Palestina. L’appello arriva dal ministro degli Affari Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn in una lettera indirizzata a Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, e agli altri ministri degli Esteri dell’UE, per avviare un dibattito interno all’Unione “sull’opportunità di un riconoscimento dello Stato della Palestina da parte di tutti gli stati membri dell’UE”.
Asselborn, rivela l’agenzia Axios, ha rivolto l’invito agli omologhi europei la scorsa settimana, prima della riunione mensile del Consiglio Affari Esteri in corso oggi a Bruxelles. L’iniziativa del ministro lussemburghese è nata come reazione alle dichiarazioni del segretario di Stato americano Mike Pompeo, rilasciate a fine novembre, sulla decisione di non considerare gli insediamenti di Israele in Cisgiordania come azioni “illegali e come violazione del diritto internazionale”. L’annuncio di Pompeo fatto a fine novembre ha destato preoccupazioni nella comunità internazionale perché ribalta in sostanza la politica estera perseguita dagli USA in quel tratto di Medio Oriente, almeno fino all’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Il tema sarà probabilmente al centro dell’agenda della prossima riunione dei ministri degli Esteri di gennaio.
Nella lettera, il ministro ha sollecitato gli altri paesi membri dell’Unione Europea a prendere infine posizione sul tema del riconoscimento della Palestina, finalizzando una decisione comune e unitaria. Riconoscere al popolo palestinese il diritto a possedere un proprio stato, scrive, non sarebbe in alcun modo un atto “diretto contro Israele”. Anzi, “se vogliamo per contribuire a risolvere il conflitto tra Israele e Palestina, non dobbiamo mai perdere di vista le condizioni di sicurezza di Israele, nonché la giustizia e la dignità per il popolo palestinese”.
Poco dopo le dichiarazioni di Pompeo sui rapporti tra Israele e Palestina, Asselborn aveva già sottolineato in una nota le sue preoccupazioni sul fatto che la nuova politica americana in quell’area possa di fatto “indebolire il diritto internazionale” minando, a lungo andare, anche la prospettiva di una pace duratura tra israeliani e palestinesi. Il ministro del Lussemburgo fa riferimento a una risoluzione adottata dal Consiglio di sicurezza dell’ONU (n.2334 del 2016) in cui le Nazioni Unite hanno condannato “tutte le misure volte a modificare la composizione demografica, il carattere e lo status del territorio palestinese occupato dal 1967″. In questa stessa occasione l’ONU ha escluso che gli insediamenti di Israele nel territorio palestinese occupati dal 1967 vadano considerati atti con “validità legale”.
Attualmente, sono oltre 130 i paesi al mondo che riconoscono lo stato della Palestina. L’Europa, sebbene fino ad ora diversi stati individualmente abbiano ribadito sostegno ai diritti del popolo palestinese all’autodeterminazione, non ha ancora espresso posizione unitaria sulla questione.