Bruxelles – L’Etiopia è la meta del primo viaggio al di fuori dei confini europei di Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea partirà domani per la capitale, Addis Ababa, dove si svolgeranno gli incontri con il presidente della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki, il primo ministro etiope, Ahmed Abyi, e la presidente, nonché unica donna a ricoprire tale incarico in tutto il continente, Sahle-Work Zewde. Così termina la prima settimana di lavoro della nuova Commissione.
Una scelta per nulla casuale. L’Europa ha bisogno più che mai di nuovi legami, nuovi alleati e nuove risorse. L’Africa è il luogo giusto per lanciare questo messaggio. Addis Ababa è il quartier generale dell’Unione Africana, da oltre dieci anni il paese gioca un ruolo chiave nelle politiche di sicurezza del continente e in particolare del Corno d’Africa; nonostante la stabilità regionale di quest’area geografica sia continuamente compromessa dall’insorgere di nuovi conflitti, L’Etiopia è sempre riuscita a far valere la sua forza diplomatica, e all’occorrenza militare. Basta pensare agli sforzi mediatici di Addis Abeba che hanno contribuito all’indipendenza del Sudan del Sud o alle numerose missioni a fianco delle Nazioni Unite (UN) volte ad ottenere la pace nei paesi circostanti.
“La mia visita è una dichiarazione politica”, spiega von der Leyen, consapevole dell’importanza strategica di rafforzare i legami con un partner che ha un occhio rivolto verso il Medio Oriente e l’altro verso la pancia dell’Africa, che aggiunge: “L’Unione Africana è un alleato su cui l’Unione Europea conta. Insieme possiamo lavorare sui nostri interessi e obiettivi comuni, sullo spirito di una vera partnership tra eguali”.
Domani i riflettori saranno puntati sull’incontro tra il leader europeo e quello africano. Abyi è il nome del momento in Africa, premiato nemmeno due mesi fa con il Nobel per la Pace conquistato grazie ai suoi sforzi di cooperazione internazionale e una politica interna animata da riforme strutturali senza precedenti. Il primo ministro etiope naviga contro corrente rispetto agli altri leader africani e questo a molti non va giù. Gli sforzi di Abyi di decentralizzare il potere semi-autoritario del Fronte Democratico Rivoluzionario del Popolo Etiope (FDRPE), nonché partito del primo ministro, di privatizzare alcune storiche imprese statali e di avviare un processo di legalizzazione dei partiti di opposizione assieme alla liberazione di migliaia di prigionieri politici, hanno portato a un tentato colpo di stato lo scorso giugno che portò via con se quattro fedelissimi di Abyi.