Bruxelles – “Dio è donna e si chiama Petrunya” di Teona Mitevska è il film vincitore del 13° Premio Lux per il cinema. Lo ha annunciato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli a Strasburgo, nel corso dei lavori della plenaria.
“Trattare di immigrazione, di diritto alla salute, di femminismo o di etica politica attraverso i film che il Premio Lux promuove, è un’opportunità che dobbiamo cogliere” ha ricordato Sassoli, congratulandosi con i tre finalisti. Insieme alla pellicola di Mitevska sono arrivati in finale anche il documentario “Un mistero all’ONU” del regista danese Mads Brügger (Danimarca/Norvegia/Svezia/Belgio) e “Il Regno” di Rodrigo Sorogoyen, coprodotto in Spagna e Francia, mentre la pellicola di Mitevska è una co-produzione di Nord Macedonia, Belgio, Slovenia, Croazia e Francia e racconta la storia di una giovane donna disoccupata che vince la gara per recuperare la croce santa, una cerimonia ortodossa del giorno dell’Epifania. Il film, si legge in una nota dell’Eurocamera, è stato visto come un contributo significativo alla lotta femminista contro le società conservatrici.
Sassoli ha ricordato che quello europeo è l’unico “Parlamento al mondo che conferisce un premio per il cinema. Affrontare l’emergenza climatica, il nostro passato coloniale, o discutere del nostro modello di società tramite il cinema, è una sfida stimolante, da incoraggiare. Cerchiamo di esserne orgogliosi”.