Bruxelles – Stati Uniti, Cina e riforma dell’organizzazione mondiale del commercio: questi i temi sul tavolo del Consiglio Affari esteri del commercio, in corso oggi a Bruxelles, a cui ha preso parte anche il sottosegretario italiano agli Esteri, Ivan Scalfarotto. Parlando a margine del Consiglio con la stampa, il politico di Italia Viva si pronuncia sul tema delle relazioni commerciali tra UE e Stati Uniti sostenendo che “con gli americani bisogna trattare, ma bisogna anche ricordarci che l’UE è una grande potenza economica e che se ci sono di mezzo dei dazi l’Europa può anche rispondere in modo proporzionato, ma deciso”.
Proprio l’UE è definita dal sottosegretario una voce che rischia di diventare “solitaria”: è bene per questo che “si faccia sentire, proprio perché l’Unione europea vive sui temi del commercio un protagonismo che in altri campi non vive. Siamo il primo esportatore e importatore al mondo e il mondo ci ascolta: a dimostrazione del fatto che quando l’Unione europea lavora in modo coeso anche sul piano politico acquisisce una forza che normalmente non possiede”.
Anche la potenza cinese rappresenta un “mercato enorme che non si può ignorare”. Come potenza globale la Cina ha modificato – attraverso una serie di iniziative come la Via della Seta – il proprio approccio con l’esterno e con gli altri paesi, ora diverso da quello che tradizionalmente aveva. “La Cina – sottolinea il sottosegretario – ha sempre avuto una politica internazionale abbastanza introversa mentre oggi si comporta da protagonista sul piano internazionale”. E si sbilancia sui rapporti commerciali con il continente europeo: “Con i cinesi bisogna lavorare, è assolutamente necessario. Ma bisogna farlo dicendo anche dei ‘no’ qualche volta. Un accordo con la Cina sugli investimenti va fatto – ribadisce – ma senza correre”.
Per fare una valutazione degli accordi di libero scambio “non ci può essere un approccio ideologico ma bisogna vedere come funzionano”: il sottosegretario si pronuncia anche sul CETA, l’accordo economico e commerciale siglato con il Canada, che attende ancora la ratifica individuale degli stati membri dell’Unione. “Sembra che l’accordo con il Canada stia funzionando bene – spiega – sia dal punto di vista delle esportazioni che stanno aumentando sia rispetto alla tutela delle indicazioni geografiche che prima non avevamo”. Scalfarotto si sbilancia e afferma che “sarebbe un’ottima cosa procedere alla ratifica, anche perché” e cita l’Italia “siamo un grande paese esportatore. Noi viviamo di apertura sui mercati e se l’Italia predica la chiusura dei mercati non fa bene a sé stessa”.