Bruxelles – Il Bilancio UE 2020 “permetterà di ottenere dei risultati su alcune delle nostre priorità, dalla transizione climatica, al lavoro e ai giovani, dalla sicurezza alla solidarietà dell’Unione”. Con queste parole la portavoce della commissione europea Mina Andreeva nel corso del rituale briefing dell’Esecutivo europeo plaude all’accordo raggiunto ieri sera tra Eurocamera e Consiglio sulle previsioni di spesa per il prossimo anno. Complessivamente, l’accordo raggiunto ieri stanzia 168,69 miliardi di euro in impegni (denaro che può essere concordato in contratti in un determinato anno) e 153,57 miliardi di euro in crediti di pagamento (ovvero denaro che verrà erogato).
Andreeva precisa che “il 21 per cento dell’intero bilancio sarà destinato a misure per far fronte alla lotta ai cambiamenti climatici”: nello specifico, rivela la portavoce, il programma Horizon 2020, che “tradizionalmente dà un contributo sostanziale al raggiungimento dei target sul clima”, avrà a disposizione 13,49 miliardi di euro, con un surplus pari al + 8,8 per cento rispetto all’anno precedente.
Per il commissario uscente al Bilancio Günther Oettinger, impegnato oggi a Bruxelles al Consiglio Affari Generali proprio per discutere del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, il nuovo esercizio finanziario “contribuirà a creare posti di lavoro, affrontare i cambiamenti climatici e sfruttare gli investimenti in tutta Europa. Investirà – aggiunge – nei giovani e nel rendere l’Europa più sicura”. Oettinger, ricorda anche che “tutte queste priorità si riflettono anche nella proposta della Commissione per il bilancio dell’UE a lungo termine oltre il 2020”.
La portavoce UE ha sottolineato che l’esercizio di bilancio 2020 è anche “l’ultimo budget che rientra nell’attuale ciclo di bilancio a lungo termine (2014-2020)”, in sostanza quello che accompagnerà la transizione verso il nuovo bilancio di lungo termine (2021-2027) su cui si sta negoziando in queste ore al Consiglio Affari Generali.
L’Esecutivo ha voluto inoltre precisare che l’esercizio finanziario per il prossimo anno tiene conto del fatto che il Regno Unito, anche dopo il suo ritiro dall’Unione europea previsto per il 31 gennaio 2020, continuerà a contribuire e partecipare all’esecuzione del bilancio dell’UE fino alla fine del 2020, come se fosse uno Stato membro.
Insieme ai fondi relativi al contrasto dei cambiamenti climatici, saranno incrementati tra gli altri anche i fondi per la sicurezza e la gestione delle migrazioni: un totale di 2,36 miliardi di euro saranno complessivamente riversati e ripartiti tra il Fondo asilo, migrazione e integrazione, il Fondo per la sicurezza interna e le altre agenzie che lavorano in questo campo, tra cui Europol, the European Border and Coast Guard Agency (Frontex), EASO, eu-LISA.