Bruxelles – “Pur di raggiungere l’obiettivo di aprire i negoziati per l’allargamento dell’Europa a Macedonia del Nord e Albania siamo disponibili a discutere sia la nuova proposta francese sia le valutazioni della futura Commissione europea”. Il ministro italiano per gli Affari europei Vincenzo Amendola riassume in questi termini la posizione dell’Italia sul tema dell’allargamento dei confini comunitari a Macedonia del Nord e Albania, protagonista a Bruxelles nel corso del Consiglio Affari Generale che si è svolto oggi.
La questione è stata nuovamente affrontata, senza però passi avanti: “Riteniamo – dice il ministro parlando alla stampa – che l’errore di non aprire i negoziati con Nord Macedonia e Albania vada continuamente discusso da qui fino a marzo, durante la presidenza croata. Sarà un modo per continuare a lavorare sul tema dell’allargamento”. L’Italia è dunque aperta a valutare anche la proposta avanzata dal presidente francese Emmanuel Macron di modificare la procedura per l’allargamento dell’Unione in un processo “a tappe”. Della proposta francese non si è, però, discusso oggi a Bruxelles, come confermato da Amendola e dalla ministra degli Affari europei finlandese Tytti Tuppurainen, ma “proprio ieri – dice Amendola – il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, insieme a altri sei omologhi, ha indirizzato una lettera alla Commissione UE ribadendo il nostro pensiero sulla necessità di aprire le trattative per l’allargamento e continuare su questa strada, che può avere un impatto per l’Italia e l’Europa davvero decisivo”.
“È stata una riunione importante in preparazione del prossimo Consiglio europeo di dicembre: al centro l’European Green Deal, il progetto che punta a mettere l’Unione europea all’avanguardia della transizione ecologica, di un nuovo assetto della produzione sostenibile oltre che una grande occasione per conquistare la leadership a livello globale ed essere competitivi”, dice ancora Amendola, tracciando un bilancio della riunione dei ministri degli Affari europei dei paesi membri. L’Esecutivo comunitario, rivela il ministro italiano, il prossimo 11 dicembre presenterà una comunicazione sullo sviluppo sostenibile e “sta preparando un pacchetto per il prossimo bilancio tra investimenti pubblici e privati destinati al Green New Deal”, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di completa neutralità al 2050.
La rivoluzione verde investe anche l’Italia: partiranno questa settimana i tavoli di coordinamento tra i ministeri per lavorare sul Green Deal, “progetti tra pubblico e privato”, che secondo il ministro rappresentano un’ottima opportunità per l’intero continente europeo ma anche per l’Italia. Al centro dei negoziati di oggi a Bruxelles anche le linee programmatiche del Bilancio di lungo termine 2021-2027, su cui la presidenza di turno finlandese ha fatto sapere che intende presentare la bozza di documento, provvista di cifre e ripartizione di dotazioni finanziarie, prima del Consiglio europeo del 12-13 dicembre.
Grande assente sul tavolo il nodo della Brexit, di cui, spiega Amendola, “non si è discusso”. Domani a Bruxelles è in programma la riunione del Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) in cui è prevista, secondo fonti europee, un’informativa della presidenza su come emendare la decisione di settembre della Commissione sulla lista dei commissari designati per far parte del team di Ursula von der Leyen.
Sulla questione Allargamento “la posizione espressa da Italia, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Slovenia nella lettera inviata a Juncker è condivisibile e non può essere ignorata. La Francia, ma anche l’Olanda e la Danimarca, non possono sfuggire alle loro responsabilità”, commenta in una nota l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo. “Ci aspettiamo entro gennaio una proposta della Commissione europea per rafforzare l’efficacia del processo di adesione come strumento per sostenere le riforme e gli sforzi di integrazione di Albania e Nord Macedonia”, aggiunge Castaldo.